Faccia a faccia

Giampaolo Morelli e la sua passione per la recitazione

Immagine tratta dalla fiction Rai ‘L’Ispettore Coliandro’
di Emanuele Guerrini

Attore, regista, ma anche sceneggiatore, Giampaolo Morelli vicino alla laurea in legge debutta sul piccolo schermo, passa poi al cinema, per lavorare sia dietro che davanti la macchina da presa. Ed è proprio sul set del suo film in lavorazione, “L'amore sta bene su tutto”, che lo abbiamo incontrato per intervistarlo

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Giampaolo Morelli è nato e cresciuto a Napoli, dove sostiene diversi esami alla facoltà di giurisprudenza e si trasferisce a Roma per dedicarsi alla carriera di attore. Debutta sul piccolo schermo per poi approdare al cinema e avere il ruolo da protagonista nel film di Carlo Vanzina “South Kensington” (2001), lavorando poi diretto da Daniele Luchetti in “Dillo con parole mie” (2003). Negli anni successivi si dedica sia alla tv che al cinema e nel 2005 passa anche dietro la macchina da presa, scrivendo e dirigendo il cortometraggio comico “Il bastardo e l’handicappato”. Torna alla scrittura anche in seguito, collaborando con i Manetti Bros alla sceneggiatura del film “Piano 17” (2005). A renderlo noto al grande pubblico televisivo è il suo ruolo di protagonista nella serie tv “L’ispettore Coliandro”, andata in onda nel 2006 e seguita poi da una nuova serie nel 2009. Nel 2020 esordisce poi alla regia di lungometraggi dirigendo “7 ore per farti innamorare”, nel quale è anche attore. Numerosi i film, sia per il grande che per il piccolo schermo, nei quali lavora; attualmente è sul set, nei panni sia di regista che di attore, della commedia romantica “L'amore sta bene su tutto”, che uscirà nel 2025.

Come ha cominciato a fare l'attore?

L'idea mi è venuta verso la fine del liceo. Ho cominciato a Napoli facendo un corso di teatro universitario e mettendo su un gruppo di cabaret insieme a Gianluca Savelli, anche lui regista e sceneggiatore. Con cui scrivo tutti i miei film. Poi mi sono trasferito a Roma, a circa 25 anni, per provare a fare seriamente questo lavoro. Ho lasciato l'università a cinque esami dalla laurea in giurisprudenza. Poi mi sono iscritto anche a psicologia come piano B e ho iniziato a provare a fare questo lavoro.

Qual è il primo film che le ha dato la notorietà?

Ogni tanto riuscivo a ottenere qualche piccola parte e dopo diversi tentativi e infiniti no, il primo ruolo da protagonista me l'ha dato Carlo Vanzina, in “South Kensington”. Carlo è sempre stato un regista molto attento perché gli attori scelti da lui sono sempre stati poi presenti sulla scena nel panorama del cinema italiano. Ringrazio sempre Carlo ed Enrico Vanzina per questa prima grande, vera opportunità.

Giampaolo Morelli

Che cinema le piace? Mi può dire un film a cui è particolarmente affezionato?

Sono tanti. Da ragazzo mi sono spesso rifugiato nel cinema e guardavo di tutto. Senza escludere le altre centinaia di film a cui sono legato, se proprio devo dirne uno che ho nel cuore, è Rocky. È una pellicola che unisce la cinematografia autoriale con quella di genere pop: è una commistione, una fusione molto bella di un cinema intimo ma anche spettacolare.

Qual è il suo rapporto con la scienza e la tecnologia?

Sono certamente a favore della scienza e del progresso. Penso sempre che mentre noi facciamo la nostra vita ci sono ricercatori che ci aiutano a migliorarla, sviluppando nuove tecnologie e facendo nuove scoperte in diversi campi, come ad esempio quello medico.

Per quanto riguarda la tecnologia, sono convinto che oggi si viva meglio di prima. Per esempio, nel mio ultimo film “L'amore e altre seghe mentali”, affronto il tema del rapporto con la tecnologia. Nel film si parla di un uomo chiuso, che non vuole avere più nessun tipo di rapporto col prossimo. Soprattutto nessun tipo di rapporto amoroso con le donne e usa quindi un visore 3D per relazionarsi con loro. In particolare, trovo positivo che la tecnologia dei social media ci metta in contatto con gli altri, ma è ovviamente da evitare che diventino anche la nostra barriera e che ci facciano isolare. Ci sono tanti ragazzi che oggi vivono molto il virtuale e per i quali la tecnologia può diventare un ostacolo verso il prossimo. Inoltre, è anche vero che i social ci bombardano di immagini di felicità continue e inevitabilmente la tua vita sembra banale rispetto a un’esistenza ricca di immagini di felicità, una felicità logicamente effimera.

Siamo sul suo set adesso, che cosa sta girando?

Una commedia romantica, corale, con un bel cast: Claudia Gerini, Max Tortora, Paolo Calabresi, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli e anche io, naturalmente. È una classica commedia d'amore, infatti si intitola “L'amore sta bene su tutto”, che parla dell'amore in tutte le sue accezioni. Quindi non solo quello tra uomo e donna, ma anche verso il prossimo. Insomma, un film molto sentimentale.

Già sa quale sarà il prossimo film?

Per ora siamo concentrati su questo.

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