Se ne vedono di tutti i colori
Ce lo spiega James Fox in un saggio sul fondamentale ruolo di indicatori delle variazioni cromatiche, che le convenzioni culturali codificano con similitudini e differenze. Dal punto di vista scientifico sappiamo che la luce visibile viene captata dagli occhi e interpretata dal cervello, ma: “Non abbiamo ancora compreso appieno i meccanismi”. Un mondo affascinante che, se ci spostiamo agli altri animali, cambia profondamente
“Il mondo dei colori”, a cui James Fox dedica un saggio edito da Bollati Boringhieri, va dai bambini “naturalisti”, con i loro “verde ranocchio” o “giallo pipì”, al fondamentale ruolo di indicatori che le variazioni cromatiche svolgono nella fotosintesi o nell’ossidazione; dalla “pelle” degli esseri umani quale rudimentale fattore distintivo, fino alle vette dell’arte di Claude Monet, che definiva il colore “la mia ossessione quotidiana, la mia gioia e il mio tormento”. Per Paul Cézanne era invece “il luogo dove s’incontrano il nostro cervello e l’universo”.
Dal punto di vista scientifico e pratico, com’è noto, il colore si crea quando la luce visibile, che rappresenta solo lo 0,0035 per cento dello spettro elettromagnetico, viene captata dagli occhi e interpretata dalla mente: un’operazione intricata, che nasce da una lunga catena di eventi fisici, chimici e biologici. La luce è costituita da minuscoli pacchetti di energia detti fotoni, solo una lampadina ne produce 100 miliardi di miliardi al secondo, i materiali interagiscono con i fotoni in modi diversi e quindi riflettono o trasmettono lunghezze d’onda differenti, che i nostri occhi intercettano con 100 milioni di fotorecettori, dei quali cinque milioni circa costituiscono i coni che garantiscono la visione del colore: il tutto dura appena 200 milionesimi di miliardesimo di secondo. I fotorecettori attivano proteine che trasformano il disordine dei fotoni in messaggi elettrici, trasmessi mediante le sinapsi alla corteccia visiva primaria, nella parte posteriore del cervello.
Detto questo, e anche con ottima capacità divulgativa, Fox confessa candidamente: “Non abbiamo ancora compreso appieno i meccanismi”. Tra l’altro, il cervello riesce a distinguere milioni di sfumature e tonalità usando solo tre canali separati: rosso-verde, blu-giallo e bianco-nero. E per quanto tutti riceviamo la stessa proiezione sulla retina, nessuno sa con certezza se un’altra persona ha avuto la nostra stessa percezione.
I colori ci aiutano a capire quando svegliarsi e andare a dormire, cosa mangiare, cosa comprare, per chi provare certe emozioni, influenzano l’amore, l’umore e il comportamento. Il blu sembra ad esempio ridurre pulsazioni cardiache e pressione, favorendo il rilassamento, al punto che c’è chi lo utilizza per diminuire i tassi di criminalità. Altri, invece, usano i colori per manipolare i consumatori, attratti da rossi e gialli vivaci. Questo è tanto noto che alcune convenzioni sociali sono state codificate, per esempio i cartelli rossi per dare un avvertimento o la bandiera bianca per dichiarare la resa, il rosso per dare lo “stop” e il verde per il “via libera”.
Eppure, il medesimo colore può assumere significati diversi a seconda della cultura locale: il rosso è conservatore e il blu progressista nella politica statunitense, mentre in Europa è il contrario; appena nel 1918 una guida per neo genitori ricordava che “La regola generale vuole il rosa per i maschietti e l’azzurro per le femminucce”; il nero è elegante, luttuoso e matrimoniale al tempo stesso, benché quasi tutte le società concordino sul fatto che è “cattivo”, mentre i colori vivaci sono “allegri” e quelli spenti “tristi”.
Un mondo affascinante che, se ci spostiamo dall’essere umano, cambia profondamente. Molti mammiferi non possiedono i coni del terzo tipo, alcuni rettili, anfibi, insetti e uccelli sono dotati di quattro tipi di coni, farfalle e piccioni ne hanno cinque, il gambero mantide conta ventuno tipi di fotorecettori ma un cervello minuscolo. Per i tori com’è noto il rosso è invisibile, le api colgono l’ultravioletto e quindi elaborati disegni sui fiori per noi invisibili, i serpenti invece individuano i corpi delle prede con l’infrarosso da lontano.
Titolo: Il mondo dei colori
Categoria: Saggi
Autore: James Fox
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 300
Prezzo: 28,00