Saggi

Xi Jinping in poche parole

La Cina di oggi in otto parole
di Edward Bartolucci

Beatrice Gallelli conduce un'analisi dei cambiamenti di significato di otto vocaboli cinesi, spesso usati dal presidente nei suoi discorsi. E rivela come la società cinese si stia trasformando e preparando ad assumere il ruolo di principale leader del mondo globalizzato

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A farci apparire la Cina ancora più vicina ecco “La Cina di oggi in otto parole” (Il Mulino) di Beatrice Gallelli. Un volume che aiuta a comprendere meglio la politica e la società cinese di oggi. Una sorta di mini-vocabolario che spiega il significato di otto termini cinesi, che spesso ricorrono nei discorsi di Xi Jiping, presidente e leader supremo della Repubblica cinese, la cui retorica è divenuta per gli occidentali una chiave di interpretazione della Cina, presente e futura.

Ogni termine, anche se apparentemente semplice e generico, nasconde in sé una complessità che da un lato rimanda al passato, ma dall'altro sottende la creazione di nuovi significati che cercano di adeguarsi alla modernità o, se necessario, di plasmarla. Ad esempio, “Minzhu”, democrazia, evoca due significati principali: quello storico di centralismo democratico, ma anche quello moderno, per la Cina, di democrazia consultiva, che si esplica nella Conferenza politica del popolo cinese, un organo statale formato da partiti minori e personalità apartitiche, con funzioni consultive. A questi due, si aggiunge poi il nuovo significato di “democrazia di base”, che si compie in elezioni multipartitiche nelle zone rurali e nei quartieri urbani e che consente l'elezione diretta di rappresentati del popolo.

Un popolo in continua evoluzione, che si muove rapidamente tra il tradizionalismo di una gloriosa storia millenaria e un futuro prossimo da leader mondiale dell'innovazione e dello sviluppo scientifico e tecnologico. Non a caso, la prima parola spiegata nel libro è “Fuqiang”, che significa prospero e potente. Se all'inizio del secolo scorso indicava il desiderio di riscatto dei cinesi dall'umiliazione imperialista occidentale, oggi interpreta la volontà di potenza di una Repubblica popolare che si è data per il 2049 l'obiettivo di festeggiare il centenario della sua fondazione quale nazione capace di condizionare gli equilibri internazionali del mondo.

Come afferma spesso Xi Jiping, dopo essersi alzata in piedi e poi arricchita nel corso del XX secolo, la potenza è dunque lo scopo della “Tianxia”, la nazione cinese, categoria che, come spiega l'autrice, non è ancora ben definita, soprattutto in un subcontinente che racchiude tante diversità al suo interno. Nella propaganda odierna, la nazione va a comprendere tutto il “Renmin”, il popolo cinese. Mentre all'epoca del maoismo era considerato popolo solo quello che appoggiava il socialismo, oggi che il Partito Comunista rappresenta anche l'imprenditoria privata, per popolo si intende la vasta cittadinanza composta non solo dai lavoratori e non solo da quelli nel territorio cinese, ma anche di quelli sparsi in tutto il mondo.

Parole che rivelano quindi una società in piena trasformazione e ricca di contraddizioni, che però, a ben vedere, non sono solo cinesi, ma di tutti i popoli che assistono alla loro rapida e inesorabile mondializzazione. Anche quelli occidentali.

titolo: La Cina di oggi in otto parole
categoria: Saggi
autore/i: Gallelli Beatrice
editore: Il Mulino
pagine: 190
prezzo: € 14.00