Saggi

Santi e miti, per leggere la realtà

Copertina del libro L'Italia dei miracoli
di M. F.

Scienza, devozione, tradizione, medicina si mescolano in culti e miti che sopravvivono sull’intero territorio nazionale, in particolare nel Mezzogiorno. Marino Niola li indaga con curiosità rispettosa nel volume “L’Italia dei miracoli” (Raffaello Cortina Editore)

Pubblicato il

“La sboccatura dell'inferno si trova nei Campi Flegrei. A dirlo è Galileo Galilei che, nel 1588, dopo attenti calcoli matematici, comunica solennemente all'Accademia fiorentina che la selva oscura di Dante si trova proprio tra il lago d'Averno, Monte Drago e la solfatara di Pozzuoli”. A dimostrare come “L'Italia dei miracoli” (Raffaello Cortina Editore) di Marino Niola raccolga storie non soltanto “di santi, magia e misteri”, ma anche di scienza, basterebbe questo passo. Per quanto l’autore parli di una contaminazione con la fiction: “Mescolando scienza e fantascienza, l'autore del Dialogo dei massimi sistemi dimostra che quello scenario di fuoco e di acqua, dove tutto si mescola, ribolle, sbuffa e svapora, è il vestibolo dell’Ade. Del resto ne erano già convinti i greci che, abbacinati dalla bellezza inquieta e dal tremore epifanico di questa natura, ambientarono tra i boschi sacri di Cuma e l'imponente falesia di Capo Miseno la battaglia cosmica fra Giove e Titani”.

Nel volume, l’autore evidenzia come, tra devozione e tradizione, miti e riti antichissimi si perpetuino sotto forme diverse. In primo luogo quelle del culto dei santi. Niola, professore ordinario di Antropologia dei simboli all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, parte da San Gennaro che secondo Alexandre Dumas “è il vero Dio di Napoli”, concordando che “l’antico martire è il signore assoluto della devozione partenopea e la sua funambolica liquefazione del sangue è il miracolo più famoso del mondo”. Ma la religiosità popolare cui il saggio è dedicata si estende su tutto il territorio italiano, in particolare meridionale, con un patrimonio agiografico amplissimo: da San Rocco “il divino infettivologo” alla manna di San Nicola, che fa di Bari uno dei grandi centri della medicina soprannaturale; da Rosalia, Santa della vicinanza, della confidenza e dell’indulgenza a Padre Pio, il più venerato e mediaticamente raccontato del Novecento, “un autentico uomo della provvidenza populista, che ha sempre parlato alla pancia del Paese”. E poi il Salento della tarantola, i serpenti di Cocullo, il re del bosco sulle sponde del lago di Nemi... Storie che hanno resistito nei secoli, fino a noi, investendo l’intero ordine sociale.

Un’avvertenza metodologica è quella di avvicinarsi alla lettura evitando il meccanicismo che connotava gli studi demo-etno-antropologici del secolo scorso, quando ancora si parlava di “popoli primitivi”, nella semplicistica convinzione che il progresso tecno-scientifico comportasse una sorta di immunizzazione dalla dimensione del sacro. È opportuno osservare il dovuto rispetto verso tutte le modalità che l’essere umano attiva verso il divino, il metafisico, il sopra o extra naturale, evitando di ridurle allo stigma o alla macchietta dell’ignoranza, poiché esse sopravvivono in diversi ambienti socio-culturali, analogamente a quanto accade nelle arti, nella letteratura e nelle comunicazioni sociali. La positivistica e manicheistica contrapposizione tra uomo razionale e irrazionale è ormai superata, sia che si nobiliti il secondo dell’attributo di spirituale, sia che lo si sminuisca con l’appellativo di superstizioso.

Niola è da questo punto di vista un accademico tutt’altro che sussiegoso, capace di immergersi con passione nell’oggetto della ricerca, alla luce degli insegnamenti fondamentali di Claude Levy-Strauss, basta ricordare la sua attività di studio del “culto” di Diego Armando Maradona. Mentre le opportune distinzioni operate assieme a Eleonora Moro come condirettore del Museo virtuale della Dieta mediterranea e del MedEatResearch ne confermano la disincantata laicità rispetto a certe frettolose beatificazioni scientifico-mediatiche.

La storia dimostra che siamo in grado di attivare in parallelo più codici culturali. Come accade per esempio, tornando al caso citato in apertura, nella zona flegrea, dove il cronico bradisismo non ha trattenuto da un’antropizzazione assai intensiva e i comportamenti assunti non sempre appaiono del tutto ragionevoli. Il campionario dell’agile volume è di utilità anche da questo punto di vista, per leggere certi aspetti di attualità che le lenti della politica, della tecnica o dell’economia non sono sufficienti a focalizzare.

Titolo: L'Italia dei miracoli
Categoria: Saggi
Autore: Marino Niola
Editore: Raffaello Cortina
Pagine: 168
Prezzo: 14,00