Saggi: Se la fantasia diventa realtà

Le trasformazioni del lavoro dopo la pandemia

Copertina del libro Lavoro tecnologia e libertà
di Maria Adelaide Ranchino

Nel saggio "Lavoro, tecnologia e libertà"(Guerini Next) Anna Maria Ponzellini, sociologa del lavoro, si addentra in un'analisi approfondita e attuale delle trasformazioni che il mondo del lavoro ha subito in seguito alla pandemia. Con uno sguardo attento e imparziale, l’autrice esplora sia gli aspetti positivi che quelli negativi di questi cambiamenti, offrendo una visione completa e critica del fenomeno

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Quali sono stati gli impatti della pandemia sul mondo del lavoro? Come hanno cambiato la qualità della nostra vita quotidiana? È migliorato o peggiorato il nostro modo di lavorare? Quali sono state le trasformazioni più significative? E, soprattutto, come possiamo assicurare un ambiente lavorativo equo e dignitoso per tutti? Per rispondere a queste domande e a molte altre, ci viene in aiuto il libro "Lavoro, tecnologia e libertà. Tempo e spazio del lavoro nell’era dell’Intelligenza Artificiale", recentemente pubblicato da Guerini Next. L'autrice, Anna Maria Ponzellini, sociologa del lavoro ed esperta nel campo delle relazioni industriali, dell'organizzazione aziendale e delle politiche del lavoro, offre una prospettiva chiara e approfondita su come il mondo del lavoro sia stato trasformato dall'emergenza pandemica. “In un'epoca in cui tutto quello che è capitato in quel periodo sembra finalmente rimosso - scrive l’autrice nell’introduzione - prendiamo atto che per molti, anche se non per tutti, il lavoro è definitivamente cambiato. Se internet e le ICT evolute ci hanno permesso di superare lo schema spazio-temporale su cui per oltre un secolo e mezzo si è basato il lavoro, la tridimensionalità del Metaverso già annuncia possibili ulteriori trasformazioni dei modi di lavorare mentre le nuove piattaforme guidate dall'Intelligenza Artificiale, tipo ChatGPT, ci danno conto di inediti sviluppi non solo nelle modalità organizzative ma anche nei contenuti di molte professioni cognitive”.

Ponzellini ha raccolto otto saggi pubblicati a partire dal 2020 che in vario modo ripercorrono “le vicende che hanno accompagnato questa trasformazione con l’occhio delle scienze sociali, in una prospettiva a volte più storica, a volte più organizzativa, a volte più centrata sulle relazioni industriali”.

L’idea del libro è quella di far riflettere sui cambiamenti significativi che sono avvenuti nell’organizzazione dei lavori negli ultimi anni, con una particolare attenzione alle dimensioni chiave del tempo e del luogo. Il percorso analizzato non è certamente lineare, visto che le variabili che entrano in gioco sono molte e spaziano dai “vincoli posti dalle tecnologie e dalla organizzazione delle produzioni e dei servizi, alle variegate preferenze individuali, alle culture di genere, alle trasformazioni dei territori”.

Una particolare attenzione è dedicata all'analisi dei cambiamenti nel lavoro sia per le donne che per gli uomini durante il periodo di lockdown. Se da una parte le donne “hanno sempre avuto una maggiore capacità di intreccio, una consolidata abitudine al multitasking e una certa maggiore destrezza nella transizione tra tempi, ritmi e spazi”, dall'altra parte gli uomini si sono trovati ad affrontare un'opportunità imprevista: quella di condividere le responsabilità domestiche e familiari, aspetti che in passato molti avevano trascurato.

Il volume si rivela una valida risorsa per comprendere meglio le prospettive del lavoro nell’era digitale e per affrontare le sfide che il futuro ci riserva.

Titolo: Lavoro, tecnologia e libertà
Categoria: Saggi
Autore: Anna Maria Ponzellini
Editore: Guerini Next
Pagine: 160
Prezzo: 18,00