Avvio con il bel tempo e poi?
Dopo un settembre caldo e instabile, ottobre dovrebbe regalarci un clima più ‘normale'. Anche novembre non dovrebbe riservare sorprese meteo. Ma i meteorologi dell'Ibimet-Cnr raccomandano cautela nelle previsioni
Dopo un inverno particolarmente freddo e nevoso in molte parti del Pianeta (Nord America e nell'Europa Nord Orientale) e un'estate costellata da fenomeni estremi come il caldo torrido in Russia e le alluvioni in Pakistan cosa ci attende per i prossimi mesi?
"In queste settimane assistiamo a un'intensificazione del fenomeno climatico complementare a El Niño, La Niña, che, iniziato alla fine dello scorso maggio, si è rinforzato nel corso della stagione estiva", spiega Massimiliano Pasqui dell'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Roma. "È ragionevole pensare dunque che La Niña raggiungerà la sua massima intensità verso la fine dell'anno per poi perdere nuovamente energia, come avvenne, ad esempio, nelle stagioni autunno-invernali del 1970-71 e del 1973-74. Questo meccanismo climatico, che risiede nell'Oceano Pacifico, determina effetti significativi e diretti in quella vasta area geografica, interessando anche l'Oceano Indiano e, con influssi indiretti, anche il settore euroatlantico. In particolare, potrebbe intensificarsi l'alta pressione atlantica posizionata nelle vicine Azzorre che garantisce un percorso delle perturbazioni atlantiche più settentrionale. Per il Mediterraneo questo si traduce in un periodo caratterizzato da tempo stabile, con più giornate di sole rispetto ai valori climatici del periodo".
Vediamo ora il dettaglio. "Il sistema di previsione stagionale messo a punto dall'Ibimet (http://web.fi.ibimet.cnr.it/seasonal/), basato sugli effetti delle principali anomalie oceaniche e atmosferiche attive", prosegue Pasqui, "ci indica che alla fase perturbata di settembre dovrebbe seguire un progressivo sviluppo verso condizioni di maggiore stabilità e bel tempo nel mese di ottobre. A oggi, le previsioni per novembre non indicano particolari anomalie rispetto alla climatologia, ma tale previsione necessita di ulteriori conferme che potranno giungere solamente con i nuovi dati disponibili a inizio ottobre".
E' sempre molto difficile individuare le cause dei comportamenti anomali del sistema climatico terrestre, e ancor più complicato è descrivere correttamente la loro interazione. È possibile però identificare alcuni dei meccanismi che determinano le principali irregolarità. "Per l'inverno scorso", conclude Pasqui, "una fase particolarmente negativa dell'oscillazione Nord Atlantica (Nao) unita a una fase intensa di El Niño nell'Oceano Pacifico sembrano essere le cause più probabili delle copiose nevicate dell'emisfero boreale come proposto in un recente studio americano. Di questi argomenti si discuterà anche all'Annual Meeting (http://www.ametsoc.org/MEET/annual/call.html) dell'American Meteorology Society previsto per la fine di gennaio 2011, in una sessione speciale dedicata proprio ai contributi scientifici sui maggiori eventi meteorologici del 2010 e sui relativi impatti".
Fonte: Massimiliano Pasqui, Istituto di biometeorologia del Cnr, Roma, e-mail: m.pasqui@ibimet.cnr.it - Jacopo Primicerio, Istituto di biometeorologia del Cnr, e-mail: j.primicerio@ibimet.cnr.it