Saggi

Calvino e la complessità

Copertina libro
di M. F.

Gian Italo Bischi e Giovanni Darconza, nel centenario dalla nascita, indagano il possibile parallelo tra l’opera complessiva di Italo Calvino, in particolare il racconto “L’invasione degli storni” del 1983, inserito in “Palomar”, e la ricerca sui sistemi complessi svolta dal fisico Giorgio Parisi sulle forme e sulle evoluzioni degli stormi ormai iconici del cielo di Roma. Senza forzare i parallelismi, l’autore di “Palomar”, “Le città invisibili”, “Il visconte dimezzato”, “Le Cosmicomiche”, “Lezioni americane”, appare riferirsi puntualmente alle teorie scientifiche avanzate sul tema

Pubblicato il

Nel 2023 ricorre un centenario calviniano molto celebrato, che conferma Italo Calvino quale esempio alquanto raro di scrittore amato sia dal pubblico sia dalla critica, valutato positivamente sul piano letterario ma anche di successo nelle vendite. Un caso felice, che si è riflesso in un’ampia serie di ricordi attorno ai 100 anni dalla nascita avvenuta il 15 ottobre 1923.  

Gian Italo Bischi e Giovanni Darconza, in “Calvino e la limpidezza della complessità”, indagano un aspetto particolare, il possibile parallelo tra l’opera complessiva dell’autore - in particolare il racconto “L’invasione degli storni”, del 1983, inserito in “Palomar” - e la ricerca svolta dal fisico Giorgio Parisi sui sistemi complessi, nello specifico sulle forme e sulle evoluzioni degli stormi che si osservano in certi periodi dell’anno e che sono ormai iconiche del cielo di Roma. In particolare, Parisi analizza le relazioni fra i comportamenti e le interazioni locali dei singoli membri coi loro vicini, deducendone le proprietà di autorganizzazione. Questo filone che lega etologia e leggi globali è particolarmente rilevante in Italia, ricordiamo che Vito Volterra divenne noto a livello internazionale per un modello matematico che prende il nome di “preda-predatore”. E anche per Parisi gli uccelli hanno un’importanza tale che, nello stesso 2021 in cui ha vinto premio Nobel, è stata pubblicata una sua raccolta di scritti di carattere divulgativo intitolata “In un volo di storni”. 

Un fisico e uno scrittore che a distanza di un quarto di secolo si occupano degli stessi volatili, “con parole molto simili sebbene con metodi e finalità diverse”, notano gli autori. Da questa coincidenza nasce la loro idea di capire fino a che punto Calvino conoscesse la teoria della complessità, tematica della quale era non solo consapevole ma che anzi considerava un oggetto di studio primario. In un’intervista disse infatti: “Quello che m’interessa è cercare la complessità: se è il caso chiarirla, comunque rappresentarla”. 

Definire la complessità è ovviamente arduo e ha ragione Edgar Morin quando scrive: “Se si potesse definire la Complessità in maniera chiara, ne verrebbe evidentemente che il termine non sarebbe più complesso”. La definizione più accettata è quella per cui abbiamo complessità quando le differenti componenti che costituiscono un tutto sono inseparabili o quando si registrano fenomeni non lineari, di sostanziale imprevedibilità, che confliggono con il nostro tentativo di conferire al caos un senso di ordine: tentativo che Calvino esperiva “non attraverso formule matematiche bensì attraverso racconti, lettere, narrazioni”. 

Senza forzare i parallelismi, è quindi giustificato un confronto tra il Nobel per la fisica e l’autore di “Palomar”, “Le città invisibili”, “Il visconte dimezzato”, “Le Cosmicomiche”, “Lezioni americane”, solo per citare alcuni scritti calviniani in cui l’autore appare riferirsi puntualmente alle teorie scientifiche avanzate sul tema. Difficile dire se si tratti solo di uno scrittore che ha usato in modo efficace analogie utili per capire tali teorie o se Calvino avesse acquisito una più solida base scientifica: per certo, garantisce il saggio, “dimostra di avere letto con attenzione e profonda curiosità critica alcuni libri divulgativi”. In “Ti con Zero” cita per esempio un brano sugli automi cellulari tratto da “The General and Logical Theory of Automata” di Johan von Neumann. Lo scrittore ha poi letto il biologo Jacques Monod, Nobel per la medicina nel 1965, gli studi di Norbert Wiener sulla cibernetica, René Thom, medaglia Field nel 1958; sapeva della teoria delle catastrofi, di termodinamica e processi dissipativi, del caos deterministico, della fortunata metafora dell’effetto farfalla. Un interesse non occasionale, dunque, per le situazioni in cui più che gli “oggetti” contano le “relazioni fra oggetti”, in cui è il tutto a determinare il comportamento delle parti. 

 

Titolo: Calvino e la limpidezza della complessità
Categoria: Saggi
Autore: Gian Italo Bischi e Giovanni Darconza 
Editore: Aras edizioni
Pagine: 100
Prezzo: 15,00

 

Tematiche