Saggi

Internet, killer dei giornali

Il volume Morte e resurrezione dei giornali
di Rita Bugliosi

Il giornale tradizionale, cartaceo, sta morendo. Il suo killer è Internet. Tra i sostenitori di questa tesi è Enrico Pedemonte in ‘Morte e resurrezione dei giornali'

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l giornale tradizionale, cartaceo, sta morendo. Il suo killer è Internet. Tra i sostenitori di questa tesi è Enrico Pedemonte in ‘Morte e resurrezione dei giornali'.

Il volume, partendo dalla situazione americana, esamina la crisi della carta stampata, in tutto il mondo. "Molti pensano che la crisi sia destinata a passare - scrive Pedemonte - e possa risolversi con qualche taglio di personale. Altri immaginano un diverso equilibrio delle risorse nelle aziende editoriali, con un ruolo crescente del web. Altri sono convinti che l'assunzione di nuove leve di cronisti in erba, capaci di usare in modo appropriato la rete, porterà nuova linfa vitale e consentirà ai giornali di dialogare con il pubblico giovanile che si allontana sempre di più dalla carta stampata".  

Ma il passaggio di lettori e di introiti pubblicitari dalla stampa alla rete è solo uno degli aspetti macroscopici del mutamento in corso. Ciò che le nuove tecnologie stanno trasformando è soprattutto il rapporto dei cittadini con l'informazione. "Come la tecnologia sta cambiando noi stessi, le nostre abitudini di lettura, i ritmi della nostra vita".

Il cambiamento che sta avvenendo, secondo l'autore non è paragonabile a quello determinato nel dopoguerra dall'avvento del sistema radio televisivo. La rivoluzione in atto "rimette in gioco il ruolo dei cittadini e apre la strada a nuove forme di partecipazione".

Tesi di fondo dell'autore è insomma che la ricchezza di fonti da cui giungono le informazioni insieme con la grande possibilità di interattività stia cambiando "in modo ineluttabile il nostro rapporto con le notizie", consentendoci di "personalizzare l'accesso all'informazione". I lettori sono diventati "interlocutori attivi che ‘usano' il materiale fornito in modo completamente nuovo. Non si limitano a leggerlo, ma lo copiano, lo scompongono, lo inviano ad altri utenti, lo commentano, lo tagliano, lo riscrivono". Dunque, anche il ruolo del giornalista deve cambiare deve diventare quello di un "consulente di fiducia che, nel mare magnum dell'informazione che ci circonda, deve dare il proprio marchio di garanzia, da una parte garantendo la veridicità di una certa informazione, dall'altra fornendo la propria interpretazione". È il ‘networked journalism' caratterizzato da una natura collaborativa e in cui "professionisti e dilettanti lavorano insieme per fornire una storia al pubblico".

A questi mutamenti epocali, osserva l'autore, in Italia non corrisponde un adeguato dibattito, così come allo sviluppo di Internet non si associa nel nostro Paese un fiorire di sperimentazioni paragonabile a quello in corso all'estero. Ma non potrebbe essere diversamente, visto che "il web è un ambiente ecologico darwiniano che si sviluppa diversamente in ogni località" e Internet  è la "cartina di tornasole più sincera del ‘capitale sociale' che un popolo può spendere".

titolo: Morte e resurrezione dei giornali
categoria: Saggi
autore/i: Pedemonte Enrico
editore: Garzanti
pagine: 248
prezzo: € 14.00

 

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