Saggi: Svanire

La materia come te la immagini

Copertina del libro Di cose visibili e invisibili
di Patrizio Mignano

Il libro “Di cose visibili e invisibili” (Codice edizioni) di Giuseppe Bruzzaniti, fisico specializzato in Storia della scienza e docente, è un viaggio all’interno del “mosaico” che ci caratterizza e ci circonda. Con particolare attenzione alla storia dei costituenti dell’atomo come elettroni, quark e particelle elementari

Pubblicato il

Il protagonista del libro “Di cose visibili e invisibili” (Codice edizioni), di Giuseppe Bruzzaniti è l’atomo. Un viaggio nella sua storia, un racconto di questa entità invisibile non percepibile:  “E non per l’inadeguatezza degli strumenti a disposizione, ma perché la loro natura è quella di entità teoriche, cui la comunità scientifica ha riconosciuto un ben determinato statuto ontologico”.

L’autore, conducendoci lungo le strade della storia degli studi condotti per comprendere la natura della materia, ci mostra i segni lasciati dalle diverse “metafore” con cui abbiamo spiegato il concetto di atomo. “Uno dei più autorevoli fisici del secolo scorso, Richard Feynman, sosteneva che se dovesse andare distrutto tutto il sapere scientifico ci sarebbe una sola frase capace di trasmettere il maggior numero di informazioni nel minor numero di parole: l’ipotesi atomica”. E aggiunge: “Troveremmo punti geometrici dotati di peso, vortici e anelli d’ipotetici fluidi che permeano l’universo intero, sfere rigide o elastiche talora circondate da altri ipotetici fluidi, panettoni infarciti di particelle subatomiche, impercettibili vulcani in eruzione, infinitesimi sistemi planetari e altro ancora”.

Secondo Bruzzaniti, in altre parole, la materia è fatta di “equilibri precari”, la cui rottura porta a complesse dinamiche. “Ad esempio, i processi di scoperta mostrano traiettorie spesso caotiche, come quelle dei moscerini che si muovono formando una piccola nube. Il moto di ciascun moscerino è apparentemente casuale e quello della nube, al contrario, è regolare, diretto verso un preciso obiettivo. Quali sono le dinamiche che nei processi di scoperta conducono dai caotici itinerari degli scienziati, alla costruzione di saperi condivisi dalla comunità scientifica?". Succede qualcosa di analogo nel caso delle entità teoriche? La risposta che il libro propone è affermativa: anche nel caso degli oggetti “invisibili” della fisica entrano in funzione potenti decodificatori, che consentono alla comunità scientifica di renderli “visibili” attraverso rappresentazioni condivise. In alcuni casi si tratta di astratti apparati formali, in altri di raffinate esperienze e in altri ancora di confluenze tra linguaggi tipici di diverse aree di ricerca. Insomma, è grazie a “occhi” un po’ particolari, che gli scienziati hanno costruito alcune delle immagini più significative della materia.

Il libro si immerge poi nelle teorie di alcuni scienziati e filosofi del passato, come Newton o Locke, circa la realtà delle cose. “Riflessioni che stridono con la nostra idea ingenua di realtà: sostenere che ciò che osserviamo non è in realtà ciò che è, ma il risultato di una costruzione operata dal nostro cervello, indubbiamente esercita un certo stupore. Eppure, anche senza essere degli esperti di neuroscienze, basta poco per convincersi che quando osserviamo qualcosa entra in funzione un potente decodificatore, il nostro cervello, che riceve degli stimoli, li elabora e li ricompone consegnandoci ciò che noi chiamiamo percezione della realtà”.

In conclusione, secondo l’autore: “I processi di scoperta ci consegnano uno scenario assai composito e molto variopinto fatto di delicati equilibri fra tradizioni metafisiche, considerazioni teologiche, evidenze sperimentali e analisi matematiche”. E conclude: che “Per spiegare le cose visibili bisogna passare da quelle invisibili”.

Titolo: Di cose visibili e invisibili
Categoria: Saggi
Autore: Giuseppe Bruzzaniti
Editore: Codice
Pagine: 288
Prezzo: 21,00

 

 

 

 

 

Tematiche