Si svolge all'interno della lussuosa clinica 'Exit' il romanzo di Alicia Giménez-Bartlett, il cui titolo deriva proprio dal nome dell'insolito ospedale: in quel luogo elegante e immerso nel verde di un'imprecisata campagna non si curano, infatti, malattie fisiche o psichiche, chi ci va lo fa per morire. E non perché sia affetto da patologie incurabili, semplicemente perché ha deciso di farla finita con la vita.
Il libro della scrittrice spagnola, divenuta famosa con il personaggio dell'investigatrice Pedra Delicado, è stato pubblicato nella Penisola Iberica nel 1984 ma è uscito solo ora in Italia. Malgrado il tema, il testo non risulta cupo. Come tristi non sono i gestori del luogo: il medico Berset, il collega Eugenius e l'infermiera psicologa e cuoca Metea.
La vicenda inizia in estate, in una scenografia piena di luce e di colori vividi, in cui si muovono gli aspiranti suicidi: il ricco finanziere Finn, lo scrittore Leonard, le amanti Clarissa e Pamela, ex ministro per la Condizione maschile, il ferroviere Ottosillabo, la prosperosa e allegra vedova Tevener e il colto clochard Paracelso Pasteur, che ha ottenuto una sorta di 'borsa' per coprire le ingenti spese del suo ricovero.
Le giornate trascorrono tra passeggiate, gustose mangiate, chiacchiere più o meno frivole, musica e giochi. A interrompere il clima festoso intervengono solo, di tanto in tanto, le uscite di scena dei vari ospiti, che sono obbligati per contratto a morire entro la fine della bella stagione o, altrimenti, a rinunciare al suicido, annullando l'accordo firmato al momento del loro ingresso a Exit.
Supportato da una scrittura lieve ed elegante, il volume risulta gradevole, trasportando il lettore in un'atmosfera surreale, come le modalità scelte dai diversi personaggi per il proprio suicidio, ispirata alla scomparsa di personaggi quali Giulio Cesare e madame Bovary.
titolo: Exit
categoria: Narrativa
autore/i: Giménez-Bartlett Alicia
editore: Sellerio
pagine: 305
prezzo: € 16.00
