Vita Cnr

La prevenzione cardiovascolare si fa in farmacia

Logo Cosmofarma
di Francesca Gorini

Presentati al 'Cosmofarma’ di Bologna i risultati di un progetto condotto dal Servizio prevenzione e protezione del Cnr in collaborazione con una rete di farmacie e medici del Comune di Sesto San Giovanni. Un esempio di sinergia che dimostra come sia possibile ridurre i fattori di rischio e diminuire i costi sociali legati alle patologie cardiache

Pubblicato il

Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte nei paesi occidentali, in parte per la mancanza di controlli adeguati sui fattori di rischio che possono essere prevenuti attraverso uno stile di vita sano e terapie adeguate. Su questo aspetto il Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr di Roma ha condotto il progetto 'Farmacia cardiometabolica’, con l’obiettivo di monitorare un campione di cittadini e di coinvolgerlo in azioni mirate di rischio cardiovascolare.

Il progetto, condotto in collaborazione con una rete di farmacie del comune di Sesto San Giovanni (Milano), è durato sei mesi: i risultati sono stati presentati a Bologna nell’ambito di 'Cosmofarma’, una manifestazione dedicata al mondo farmaceutico.

“Abbiamo reclutato 220 cittadini, per ognuno dei quali è stata compilata una cartella clinica computerizzata sulla cui base i medici hanno calcolato il rischio cardiovascolare a 10 anni”, spiega Roberto Volpe del Spp-Cnr. “Le cartelle sono state poi restituite alle farmacie insieme a consigli dietetici mirati sul fattore di rischio riscontrato: il farmacista, consegnando e spiegando il referto al cittadino, ha il compito di informare il medico e concordare le terapie più opportune”.

I partecipanti sono stati poi divisi in due gruppi: uno 'di intervento’, valutato tre volte nell’ambito della durata dell’iniziativa, e uno 'di controllo’, valutato solo nella fase finale. “In quest’ultimo abbiamo riscontrato un tasso piuttosto alto di abbandono delle terapie suggerite per diabete, ipercolesterolemia e ipertensione: 67%, contro il 38% del gruppo monitorato più frequentemente”, aggiunge Volpe. “Ciò si accompagna, nel gruppo d’intervento, a un significativo calo da 7% a 6,5% del rischio calcolato su 10 anni che invece è salito nel gruppo di controllo, da 6,1% a 6,9%”.   

I risultati sottolineano come l’alleanza tra medici di famiglia, specialisti dell’area cardiovascolare e farmacisti possa contribuire a contrastare il fenomeno dell’interruzione delle terapie farmacologiche da parte dei pazienti, e a migliorare il rapporto costo/beneficio dei trattamenti.

“Grazie alla capillarità della loro diffusione e al contatto diretto e costante con i cittadini, i farmacisti rappresentano figure professionali fondamentali nella sanità”, conclude il direttore del Servizio prevenzione e protezione, Gianluca Sotis.

Fonte: Roberto Volpe, Servizio prevenzione e protezione del Cnr, tel. 06/49937630 , email roberto.volpe@cnr.it