Olio usato: grazie al Coou non inquina l'ambiente
È stato realizzato e presentato insieme con il libro di Aldo Forbice 'Puliamo il futuro', in occasione del IV Rapporto di sostenibilità 2009 del Consorzio obbligatorio degli oli usati', il dvd ‘Lo stato dell'ambiente'
È stato realizzato e presentato insieme con il libro di Aldo Forbice 'Puliamo il futuro', in occasione del IV Rapporto di sostenibilità 2009 del Consorzio obbligatorio degli oli usati', il dvd ‘Lo stato dell'ambiente'. Il video mira a fare un bilancio dei 26 anni di attività del Consorzio obbligatorio degli oli usati (Coou), che si occupa della raccolta e del riciclo di questa sostanza, attraverso le interviste del giornalista Attilio Romita al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo; a Pasquale De Vita presidente dell'Unione petrolifera; a Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente; a Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile; ad Antonio D'Alì presidente della Commissione Ambiente al Senato; ad Angelo Alessandri presidente della Commissione Ambiente alla Camera e a Paolo Tomasi presidente del Coou.
Alla Prestigiacomo spetta il compito di dare inizio alla carrellata di testimonianze con un bilancio dell'attività svolta dal Ministero che presiede che ha saputo, dichiara il ministro, riportare "al centro della politica nazionale l'ambiente vissuto non come impedimento, ma come volano allo sviluppo". Positiva anche la sua valutazione dell'attività del Coou che "è riuscito a raggiungere percentuali di riciclo degli oli usati pari quasi al 100%".
Alla domanda relativa allo stato dell'ambiente in Italia, De Vita riconosce che il nostro Paese è "in linea con il resto d'Europa"; mentre "in evoluzione" lo considera Cogliati Dezza, che sottolinea la permanenza di situazioni di emergenza soprattutto per ciò che concerne il rischio idrogeologico e il clima. Alessandri definisce gli italiani "più attenti all'ambiente" e Ronchi parla di uno "sviluppo sostenibile a giorni alterni".
Sostanziale unità di giudizio emerge dalle risposte degli intervistati al quesito concernente la valutazione del lavoro svolto negli anni dal Consorzio che, secondo il presidente di Legambiente "ha fatto scuola, inventando un modello operativo che ha dato ottimi risultati e ha raggiunto livelli del 95% di raccolta dell'olio usato e un suo quasi totale reinserimento in produzione". Il presidente della Commissione Ambiente del Senato ricorda come il riutilizzo degli oli usati abbia "vantaggi anche dal punto di vista economico". Ronchi osserva che il Consorzio, proponendo un rapporto obbligatorio tra pubblico e privato è per qualcuno "un modello in discussione poiché ci vorrebbe più concorrenza".
Il valore che tutti riconoscono al Coou è però aver sottratto all'ambiente un materiale altamente inquinante che, ricorda Tomasi, è "tenace, potenziale e cancerogeno, penetra nel terreno, scende nelle falde e si mescola con l'acqua, entrando così nel ciclo biologico dell'uomo, della vita, degli animali divenendo potenziale veicolo di morte.
titolo: Lo stato dell'ambiente
categoria: Multimediale
autore/i: Romita Attilio
editore: Consorzio obbligatorio degli oli usati