Recensioni: Luoghi comuni

Senza fissa dimora

Copertina del libro La residenza contesa
di U. S.

Ogni volta che spostiamo la nostra residenza, inoltrando domanda allo sportello anagrafico, entriamo nelle statistiche sulle migrazioni interne, fornendo un dato di fondamentale importanza per l'analisi sociale e le relative scelte politiche e amministrative. Ma cosa succede quando gli spostamenti non sono accompagnati da registrazioni ufficiali? “La residenza contesa”, titolo del Rapporto 2022 sulle migrazioni interne in Italia, edito dal Mulino, cerca di darci una risposta

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“La residenza contesa” (Il Mulino) è il titolo del Rapporto 2022 sulle migrazioni interne in Italia. È la settima pubblicazione dei rapporti curati da Michele Colucci e Stefano Gallo, ricercatori dell’Istituto di studi sul Mediterraneo del Cnr, questa volta accompagnati da un sociologo dell’Università di Bologna, Enrico Gargiulo. Dal 2014 questi agili volumi fanno il punto sulle questioni più rilevanti legate agli spostamenti dentro i confini nazionali, grazie alla collaborazione con una rete estesa e diversificata di competenze: demografi, statistici, sociologi, antropologi, storici, operatori, formatori collaborano per fornire interpretazioni ed elaborazioni dei dati più recenti e per aprire nuove prospettive sui fenomeni odierni, collegandoli al passato e a dinamiche più ampie del mutamento sociale.

Il Rapporto 2022 si occupa di una questione apparentemente marginale, la residenza anagrafica. L'anagrafe comunale è lo strumento di base per misurare la mobilità territoriale interna ai confini statali. Ogni volta che spostiamo la nostra residenza, inoltrando la relativa domanda allo sportello anagrafico fisico o virtuale, entriamo nelle statistiche sulle migrazioni interne, fornendo un dato di flusso di fondamentale importanza per l'analisi sociale e le relative considerazioni politiche e amministrative.

Ma cosa succede quando gli spostamenti effettivi non sono accompagnati da registrazioni ufficiali? Nessuno ci impedisce di vivere in un Comune senza aver preso la residenza. Può essere un segnale di provvisorietà abitativa o di disinteresse: decine di migliaia di persone, si pensi agli studenti universitari, scelgono deliberatamente di mantenere l'iscrizione anagrafica nel Comune di origine, con l'idea di tornarvi. Ma può essere anche un ostacolo posto dalla normativa, come nel caso dei cittadini europei non italiani, per i quali è richiesta una soglia minima di reddito, o degli abitanti in situazioni di occupazione, che non possono godere dell'iscrizione anagrafica.

Queste situazioni comportano alcune importanti conseguenze: una minor aderenza della realtà alle statistiche, minori possibilità di usufruire dei servizi erogati grazie alla residenza. Recentemente il tema è stato oggetto di polemiche e campagne politiche. Il Rapporto ne focalizza attraverso un approccio multidisciplinare le diverse sfaccettature: implicazioni statistiche, radici storiche, considerazioni di carattere sociologico, dinamiche che gli operatori riscontrano attualmente nei quartieri delle grandi città. Un’intervista con Romano Minardi, ufficiale anagrafico e formatore presso l’Anusca (Associazione nazionale ufficiali di stato civile e anagrafe) chiude il volume, fornendo delle indicazioni importanti sul futuro di questa istituzione, di recente rivoluzionata dall’introduzione del censimento permanente e dell’Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente), che sta dematerializzando tutto il processo di iscrizione e di rilascio delle certificazioni ai cittadini.

Titolo: La residenza contesa
Categoria: Specialistica
Autore: Michele Colucci, Stefano Gallo, Enrico Gargiulo
Editore: Il Mulino
Pagine: 208
Prezzo: 19,00