Recensioni: Svanire

Quando muoiono i bambini

Copertina del libro The Infant Baptism
di U. S.

In "The Infant Baptism" (Land University Press), Francesco Arduini ipotizza che la “peste antonina”, la prima devastante catastrofe demografica che colpì la Chiesa (verosimilmente un’epidemia di vaiolo), si sia presentata ai cristiani dell'epoca come evento critico e polarizzante. Spingendoli a interrogarsi sul senso della mortalità infantile

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L’evento epidemico che nel 165 d.C. devastò l’Impero Romano sotto Marco Aurelio ebbe delle notevoli conseguenze religiose. In accordo con il consensus quasi unanime secondo cui non vi è traccia di una prassi pedobattesimale nelle primitive comunità cristiane, l’ipotesi avanzata da Francesco Arduini, autore del volume “The Infant Bapttism” (Land University Press), è che tra queste conseguenze religiose si possa annoverare l’impulso allo sviluppo di una teologia del battesimo che includesse anche gli infanti.

Seguendo quella che è la ricerca storica, diversa dalla visione teologica, viene ipotizzato che la “peste antonina”, la prima devastante catastrofe demografica che colpì la Chiesa: verosimilmente un’epidemia di vaiolo, si sia presentata ai cristiani come evento critico e polarizzante, che spinse le comunità a interrogarsi sulla mortalità infantile come mai prima e a modificare gradualmente la prassi battesimale, fino a giungere a una diffusa accettazione del battesimo degli infanti.

Mai come oggi, a seguito dell’emergenza Covid-19, ci rendiamo conto di quanto le epidemie riescano a condizionare e stravolgere le abitudini e i costumi delle popolazioni colpite. Da un punto di vista storico, numerose sono le evidenze di un cambio di prassi comportamentale da imputarsi alle pandemie passate: dalla peste che devastò l’Europa nel XIV secolo, alla pestilenza che imperversò durante il regno di Giustiniano.

L’ipotesi presentata da Arduini è che, una volta terminata l’emergenza epidemica nel 180 d.C., i teologi cristiani (Ireneo presenta la prima debole testimonianza) abbiano diretto le loro riflessioni sulla volontà salvifica di Dio nei confronti dei bambini, iniziando a sviluppare una teologia pedobattesimale.

La ricognizione storica presentata in questo libro mostra come in tutto il periodo subapostolico non esista alcun riferimento esplicito al battesimo dei neonati. Le testimoniane mostrano che fino a Giustino (150 d.C.) i bambini si trovavano in uno status di purezza salvifica ereditato dai genitori cristiani. Trent’anni dopo, con Ireneo, la situazione sembra cambiata e, dopo altri vent’anni, apprendiamo da Tertulliano che la pratica del battesimo dei bambini viene attuata senza riserve.

Tra il 150 e il 180 d.C. deve essere accaduto qualcosa che giustifichi un cambiamento così importante su un tema, quello del battesimo, che sta alla base della vita cristiana. Secondo Arduini, la “peste antonina” fornisce un’interessante chiave di lettura: essa si inquadra perfettamente nella storia della teologia battesimale presentandosi sulla scena mondiale come un evento determinante.

Questo libro aggiorna un precedente testo di Arduini e viene oggi pubblicato in lingua inglese dopo che, nel marzo 2021, la prestigiosa rivista Biblical Archaeology Review ne pubblica un sunto sotto forma di articolo sempre a firma dell’autore: https://www.biblicalarchaeology.org/daily/biblical-topics/new-testament/the-pandemic-roots-of-infant-baptism/.

Titolo: The Infant Baptism
Autore: Francesco Arduini
Categoria: Saggi
Editore: Land University Press
Pagine: 100
Prezzo: 13,00

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