In orbita con Parmitano
In 'Volare’, edito da Rai Eri, Luca Parmitano racconta i 166 giorni trascorsi – da maggio a novembre 2013 – nella Stazione spaziale internazionale (Iss). L’astronauta ripercorre i momenti salienti della sua avventura in orbita, descrivendo quanto fatto e visto dalla sua posizione privilegiata, ma anche le sue emozioni precedenti
In 'Volare’, edito da Rai Eri, Luca Parmitano racconta i 166 giorni trascorsi – da maggio a novembre 2013 – nella Stazione spaziale internazionale (Iss). L’astronauta ripercorre i momenti salienti della sua avventura in orbita, descrivendo quanto fatto e visto dalla sua posizione privilegiata, ma anche le sue emozioni precedenti: ”Sono a Mosca e mancano poco più di cinque settimane al lancio. Queste sono le ultime settimane che passo 'con i piedi per terra’ (la testa, quella, è sempre fra le nuvole) e mi sento come fossi in un frullatore”.
Il Maggiore pilota dell’Aeronautica militare italiana racconta della vita a bordo, che trascorre tra intense attività e insolite sensazioni: “Adattarsi a vivere in assenza di peso può essere divertente ma è una sfida costante. Le normali leggi della fisica, che diamo per scontate, non sono più applicabili e il prezzo da pagare è la sensazione di essere continuamente in ritardo: con le operazioni, con le chiamate, persino con il proprio corpo”. Ci sono poi gli esperimenti da portare avanti: da 'Spina ultrasound’, che studia le variazioni della colonna vertebrale dovute all’assenza di peso, a 'Pro-K’, in cui attraverso una dieta che presenta un particolare rapporto tra proteine animali e potassio, si vuole verificare se sia possibile ridurre la perdita di calcio delle ossa dovuta all’assenza di gravità.
Altro appuntamento fondamentale della missione sono le Attività extraveicolari (Eva). Ed è proprio nel corso della seconda Eva che a Parmitano capita un inconveniente, una perdita di acqua all'interno della tuta: “Mentre sto pensando a come svolgere in maniera ordinata il cavo (che, in assenza di peso, sembra muoversi di vita propria) 'sento’ che qualcosa non è in ordine. La sensazione, inattesa, di acqua sulla nuca, mi sorprende – e sono in un posto dove preferirei non avere alcuna sorpresa. Muovendo la testa lateralmente confermo la prima impressione, e con uno sforzo di volontà sovrumano mi impongo di riferire a Houston quello che sento – sapendo che potrebbe essere la fine di questa Eva”. Un incidente che spinge l’astronauta a una riflessione: “Lo Spazio è una frontiera, dura e inospitale, in cui noi siamo ancora degli esploratori e non dei coloni. La bravura dei nostri ingegneri, e la tecnologia che abbiamo a disposizione, fa sembrare semplici cose che non lo sono, e a volte forse lo dimentichiamo. Meglio non dimenticare”.
Un capitolo del libro è dedicato alla descrizione della Stazione spaziale, che ha un'area di circa 840 metri cubi, viaggia a 400 Km di quota, a 28.000 km orari: un’astronave efficiente e ampia, costruita e gestita da cinque Agenzie spaziali internazionali. Più volte l’astronauta torna su quanto si prova nell’osservare la Terra dallo spazio: “Da questa distanza non si riesce a rendersi conto dell’altezza delle montagne, della profondità di una valle o dell’insormontabilità di un fiume, per cui il mondo diventa uno: senza frontiere”. E poi una riflessione che sembra scritta dopo gli ultimi, tragici eventi di terrorismo integralista islamico: “L’idea che sulla Terra ci sia della gente che si batte, che uccide e che si fa uccidere per la conquista di un territorio e l’ampliamento di un confine è assolutamente aliena vista da qui”.
Il volume è illustrato con alcune delle suggestive foto scattate da Parmitano dallo spazio.
titolo: Volare
categoria: Saggi
autore/i: Parmitano Luca
editore: Rai Eri
pagine: 144
prezzo: € 16.90