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Da Malthus al 1347, l’eterna attualità delle epidemie

Copertina del libro La danza della peste
di M. F.

“La Peste Nera. Contagio, crisi e nuovi equilibri nell'Italia del Trecento” di Alberto Luongo (Carocci) racconta come all'inizio dell'autunno del 1347 l'Italia, prima tappa occidentale dei commerci provenienti dal Mar Nero, fu la porta d'ingresso in Europa di una pandemia. Charles Kenny, invece, ne “La danza della peste” analizza la storia della nostra specie proprio tramite la lente delle infezioni

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“Il potere di popolazione è tanto superiore al potere di produrre sussistenza per l’uomo di cui è dotata la Terra che, inevitabilmente, la morte prematura sorprende in un modo o nell’altro la razza umana. I vizi dell’umanità eseguono in maniera attiva ed efficace il loro compito spopolatore. Essi costituiscono le avanguardie del grande esercito della distruzione e spesso hanno forza sufficiente per portare a termine da soli quest’opera terribile. Ma, quando fallissero in questa guerra di sterminio, le stagioni malsane, le epidemie la pestilenza e altri morbi avanzano in spaventoso schieramento e spazzano via le loro vittime a migliaia e a decine di migliaia. Se il successo non fosse ancora pieno, incede dalle retrovie immensa e inevitabile la carestia, che con un sol colpo possente adegua la popolazione agli alimenti della Terra”.

È un passo tratto dal “Saggio sul principio di popolazione” di Thomas Robert Malthus, pessimista pastore vissuto nel XVIII secolo che tesseva le lodi della moderazione quale unica via per controllare l’aumento della popolazione. L’alternativa abbracciava il vizio, la miseria, guerre, carestie e pestilenze. Se osserviamo lo sviluppo dell’umanità nello scorrere dei millenni, ci rendiamo conto che le malattie infettive rappresentano una costante ineludibile. Colpendo a ondate, hanno imposto il ritmo della crescita e del declino di ogni civiltà umana. Charles Kenny ne “La danza della peste” analizza la storia della nostra specie proprio tramite la lente delle infezioni. Un’esplorazione che va dagli imperi dissolti a causa di questi nemici invisibili all’affermazione dei concetti di igiene e sanità pubblica, dalle rotte degli schiavi ai genocidi causati dal vaiolo, dalle quarantene nella storia delle migrazioni fino all’Hiv e all’Ebola, dagli albori delle campagne vaccinali fino ai movimenti no-vax.

Grazie ai progressi della medicina, nelle ultime generazioni l’umanità pareva essersi liberata dalla morsa dei cicli pandemici, dando vita a un mondo globalizzato e florido. Ma questo sviluppo è diventato precario proprio a causa degli insidiosi aspetti della prosperità apparentemente senza limiti. Le fluttuazioni della popolazione, il commercio globale e il cambiamento climatico hanno reso l’umanità di nuovo vulnerabile alle epidemie, come ha dimostrato il Covid-19.

Nello scenario globale si inserisce il dettaglio descritto da “La Peste Nera. Contagio, crisi e nuovi equilibri nell'Italia del Trecento” di Alberto Luongo (Carocci).  All'inizio dell'autunno del 1347 l'Italia, prima tappa occidentale dei commerci provenienti dal Mar Nero, fu la porta d'ingresso in Europa di una pandemia dalle conseguenze devastanti: da Sud a Nord, nel giro di poche settimane, la peste decimò città e campagne come mai era avvenuto. Nonostante l'inadeguatezza delle conoscenze sanitarie, la società dell'epoca, dopo l'iniziale shock, seppe mettere in atto meccanismi di reazione in numerosi ambiti: le istituzioni adottarono specifici provvedimenti per limitare il contagio e i disagi dei sopravvissuti, mentre nei decenni successivi una diversa distribuzione delle ricchezze portò alla ribalta politica ed economia individui e gruppi sociali in precedenza esclusi. La peste non causò il collasso di un mondo, ma generò nuovi equilibri che consentirono di convivere con il periodico ripresentarsi della malattia; una storia che, a distanza di secoli, non smette di riguardarci.

Nelle pagine di questi due libri scopriamo aspetti inediti della storia dell’uomo, informazioni a tratti inquietanti, che pure è necessario conoscere. Ma capiamo anche quanto sia urgente una maggiore cooperazione globale verso una salute sostenibile per mantenere l’umanità sul cammino virtuoso già intrapreso contro le infezioni.

Titolo: ​​​La danza della peste
Categoria: Saggi
Autore: Charles Kenny
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 271
Prezzo: 24,00

Titolo: ​​​La Peste Nera. Contagio, crisi e nuovi equilibri nell'Italia del Trecento
Categoria: Saggi
Autore: Alberto Luongo
Editore: Carocci
Pagine: 241
Prezzo: 22,00

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