Se a vincere il Nobel fosse un robot
Lo spettacolo 'Le avventure di Numero primo', che vede sul palco Marco Paolini, autore del testo con Gianfranco Bettin, narra di un futuro prossimo, caratterizzato da intelligenze artificiali, animali sintetici, umanoidi e altre invenzioni
Lo spettacolo di Marco Paolini e Gianfranco Bettin 'Le avventure di Numero Primo' (che è anche un libro edito da Einaudi), in tournée fino al 21 aprile, è ambientato in un futuro prossimo, in cui a vincere il premio Nobel sarà un'intelligenza artificiale. Al centro del racconto Ettore Achille, fotoreporter di guerra, e un bambino che ha scelto di chiamarsi Numero Primo. Il piccolo viene affidato a Ettore dalla madre in fin di vita, la scienziata Hechné. La donna ha però solo pensato il bambino, che è stato concepito e messo al mondo da un'intelligenza artificiale. Paolini, su un palcoscenico vuoto, sul cui sfondo vengono proiettate immagini semplici, accompagnate da effetti sonori, narra la vita dei due protagonisti, che abitano in una Venezia pervasa dalla tecnologia. Anche Gardaland, luogo in cui Numero Primo viene consegnato al fotografo, è un gigantesco e virtuale parco a tema che assume ogni forma desiderata e in cui si fa un'esperienza totale: ci si immerge nell'ologramma metamorfico, si cavalcano dinosauri, si assiste al Big Bang e alla formazione dell'Universo.
Anche Porto Marghera è trasformata nella 'Fabbrica della neve', in cui vengono prodotti neve e ghiaccio che non si sciolgono al caldo, grazie all'invenzione del processo di "nucleazione della cristallizzazione". Gli animali, poi, sono sintetici e con la popolazione umana e multietnica convivono robot umanoidi, usati per varie mansioni: A Venezia, per esempio, dove indossano gli abiti delle maschere della Commedia dell'arte, presidiano i varchi di accesso alla città, regolando i flussi turistici.
Il racconto è accattivante ed efficace e riesce a stimolare l'immaginazione, ma anche a produrre una riflessione negli spettatori, ai quali Paolini al termine della rappresentazioni esprime le sue considerazioni - piuttosto apocalittiche - sulla tecnologia: “Tecnologia per me è tutto ciò che è nato dopo di me e che sono costretto a imparare, perdendo tempo, perché mi hanno detto che poi mi aiuterà a fare più velocemente ogni cosa”. L'attore si chiede: “Perché tutto ciò che trovi quando vieni al mondo è perfettamente naturale, tutto quello che viene inventato fino a quando hai 20 anni è progresso e invece avverti come una sorta di offesa personale ciò che viene inventato quando diventi più grande?”. La tecnologia, aggiunge, “è speranza, speranza che si trovino le terapie per malattie ora incurabili, che attività complicate siano semplificate, che tanti problemi vengano risolti. Speranza, dunque, è la parola chiave della tecnologia".
La scheda
Titolo: Le avventure di Numero Primo
Autori: Marco Paolini, Gianfranco Bettin
Cast: Marco Paolini