Faccia a faccia

Annalisa: dalla musica alla scienza

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di Antonella Guidi

L'artista, arrivata alla notorietà con la partecipazione al talent show Amici, dopo aver partecipato a tre edizioni del Festival di Sanremo e aver pubblicato cinque album di successo, ha sperimentato un nuovo ruolo: quello di divulgatrice scientifica. Nel 2015 e nel 2016 ha condotto infatti su Canale 5 'Tutta colpa di Einstein – Quelli del Cern' e Tutta colpa di Galileo', programmi dedicati alla fisica, disciplina in cui è laureata

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Uscita dalla fabbrica di talenti di 'Amici', la savonese Annalisa Scarrone sin da piccola canta in diversi cori e studia chitarra classica; apprende poi la tecnica vocale e musicale e si dedica al flauto traverso e al pianoforte. Già dal 2000 si esibisce con diversi gruppi locali come corista e cantante solista. Ma l'anno della svolta per lei è il 2010, quando entra a far parte dei concorrenti della 10° edizione del programma di Maria De Filippi e giunge in finale, classificandosi seconda nella categoria dei cantanti e aggiudicandosi il premio della critica giornalistica. Nel 2013 poi partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con i brani 'Scintille' e 'Non so ballare'.

Reduce dal concerto di Capodanno 2017 a Piazza Duomo, condotto insieme al collega Mario Biondi, dopo tre edizioni di Sanremo e cinque album – di cui l'ultimo del 2016, 'Se avessi un cuore' –riesce a cimentarsi anche come conduttrice di programmi televisivi di argomento scientifico. L'avventura è iniziata con il docu-viaggio 'Tutta colpa di Einstein – Quelli del Cern', andato in onda un anno fa, ed è proseguita con 'Tutta colpa di Galileo', trasmesso per tre domeniche in seconda serata, lo scorso dicembre 2016 su Italia 1. Se nel primo programma è partita dalla sua Savona alla volta del laboratorio di Ginevra, nella seconda trasmissione il percorso ha avuto inizio dal Politecnico di Milano per arrivare al Centro astronautico europeo di Colonia, dove vengono reclutati e formati gli astronauti che parteciperanno alle missioni Columbus. Una sua canzone, 'Una finestra tra le stelle' è stata scelta dall'astronauta Samantha Cristoforetti, durante la recente permanenza nello spazio, come suoneria per la sveglia. Una premonizione, quasi, per questa artista polivalente.

Annalisa Scarrone, prima 'se l'è presa' con Einstein e poi con Galileo. Come nasce l'esperienza della divulgazione scientifica? 

Quando nel 2015 mi proposero 'Tutta colpa di Einstein', questa formula televisiva mi era piaciuta subito tantissimo, quindi non ho esitato un secondo quando me l'hanno riproposta con 'Tutta colpa di Galileo'. Il mio amore per la scienza non è un segreto, ho trovato anche il tempo di laurearmi in fisica tra una lezione di musica e l'altra. Mi hanno proposto la conduzione di questi programmi proprio perché, benché faccia un altro lavoro, ho un'infarinatura della materia e potevo quindi essere la persona giusta per parlare di scienza in chiave 'pop'. In 'Tutta colpa di Einstein' si parlava di fisica delle particelle e di ricerca sulle origini dell'Universo; in 'Tutta colpa di Galileo' si parla di astronomia, della scoperta dell'Universo e delle avventure dell'uomo nello spazio. 

Come si riesce a trasformare tematiche così complesse in intrattenimento televisivo?

La scienza diventa pop quando si riesce a estrapolare dal linguaggio scientifico, che è complesso, concetti generali alla portata di tutti. Siamo abituati ad associare la scienza a numeri, formule, simboli, cose a prima vista incomprensibili, in realtà, il linguaggio scientifico è un linguaggio matematico, quindi decifrabile e codificabile e i concetti che interpreta e trasmette all'esterno sono interessanti, stimolanti, condivisibili e accessibili a tutti, perché parlano di noi e del nostro quotidiano. Il senso dei due programmi è stato quello di far arrivare a un pubblico giovane questi concetti, lasciando da parte i tecnicismi poco adatti al pubblico televisivo. Ci interessava soprattutto raccontare cosa fanno le persone che fanno ricerca. 

Che idea si è fatta dei ricercatori? Possono essere personaggi interessanti per il pubblico?

Sì, gli scienziati sono pop. Lo scorso anno quando sono stata al Cern, mentre visitavamo i vari comparti, siamo giunti in quello dei fisici teorici, personaggi che vengono raffigurati negli stereotipi come scienziati pazzi. In realtà, sono molto creativi, si confrontano sulle loro teorie e ipotesi scientifiche. Insomma, i ricercatori sono come degli artisti che immaginano qualcosa che ancora non c'è, come fanno gli artisti quando creano dal nulla. Ecco, ho cercato di mostrare al pubblico il lato 'artistico' degli scienziati. 

Anche la sua versatilità nel passare da cantante a conduttrice, da scienziata ad attrice, sia tutta colpa del background scientifico?

Aver studiato fisica all'università mi ha temprata e mi ha insegnato a risolvere i problemi: la capacità di risolvere i problemi, di non scoraggiarsi, di ordinare le cose, di affrontarle una per volta è tipica della forma mentis scientifica. Nella carriera artistica questo approccio si è rivelato utile in più occasioni.

In queste esperienze televisive ha conosciuto tanti personaggi, da Amelia Ercoli Finzi a Samantha Cristoforetti. Chi l'ha colpita di più?

Tanti, ma lavorando a 'Tutta colpa di Galileo' mi ha affascinato la personalità di Paolo Nespoli, l'astronauta che si sta preparando alla terza spedizione nello spazio. Mi ha raccontato le sue sensazioni durante il lancio e quelle provate nel ritorno verso casa e mi ha detto una frase che mi è rimasta impressa: “Quando sei un extraterrestre diventi un terrestre migliore”, riferendosi al periodo in cui si trovava nella stazione spaziale e osservava la Terra da lassù. Secondo Nespoli , quando guardi la Terra nella sua completezza ti scatta l'istinto di proteggerla. 

Da bambina avrebbe mai pensato che da grande sarebbe diventata una sorta di Piero Angela?

Non sono come lui, il format dei miei programmi è diverso da quelli di Piero Angela, è rivolto ai giovani e comprende anche delle parti musicali. È un modo di fare divulgazione scientifica più leggero, che comunque può incuriosire tutti, a qualsiasi età. 

Quali sono i suoi progetti futuri?

Non mi dispiacerebbe condurre un nuovo docu-viaggio scientifico. Se me lo riproponessero, accetterei subito. Per quanto riguarda i miei impegni musicali, dopo il concerto di Capodanno a Milano, finirò di lavorare al mio ultimo album, 'Se avessi un cuore', con l'uscita dei nuovi singoli. E poi ho già iniziato a lavorare al prossimo disco.

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