Si svolgerà venerdì 26 marzo presso la sede centrale del Cnr il convegno 'Prospettive di ricerca nella regione artica', destinato a fare il punto sul settore di ricerca orientato allo studio e monitoraggio nelle regioni polari, che, anche a livello internazionale, sta attraversando una fase di notevole sviluppo. E', infatti, un campo di ricerca destinato a ricoprire un ruolo sempre più strategico, sia per l'attenzione che tutto il mondo rivolge all'impatto che i cambiamenti climatici in corso potranno avere sul sistema artico, sia per le conseguenze derivanti dall'inquinamento ambientale, fino ai possibili sviluppi economici e commerciali che potrebbero in futuro interessare queste regioni, ad esempio in considerazione delle prospettive che la riduzione dell'estensione dei ghiacci nei mari artici può avere sui trasporti marittimi. In questo senso vanno letti anche gli sforzi della Commissione Europea verso la creazione di grandi infrastrutture e reti osservative, con l'obiettivo di ampliare e sistematizzare le ricerche in atto, quali le recenti azioni Sios (Svalbard Integrated Observing System), Emso (European Multidisciplinary Seafloor Observatory), Ericon-Ab (European Polar Research Icebreaker Consortium - Aurora Borealis), Copal (COmmunity heavy-PAyload Long endurance Instrumented Aircraft), avviate nell'ambito del programma internazionale Esfri -European Strategy Forum on Research Infrastructures.
"E' importante che la partecipazione italiana a questo tipo di ricerche, quindi non solo Cnr, venga consolidata e potenziata", afferma Ruggero Casacchia del Dipartimento Terra e ambiente del Cnr, la struttura che ha il compito di coordinare le varie iniziative. "Per questo siamo impegnati sia nell'ampliare le strutture della stazione Dirigibile Italia, la base polare di ricerca istituita presso le Isole Svalbard, sia a sostenere nuovi progetti e iniziative all'interno di organismi internazionali". Tutti temi che saranno toccati dal meeting di fine marzo, organizzato con l'obiettivo di avviare un confronto tra i tanti e diversi soggetti già coinvolti ed esplorare le nuove opportunità di collaborazione che potranno emergere da un contesto internazionale attraversato da cambiamenti globali.
Fonte: Ruggero Casacchia, Dipartimento Terra e ambiente del Cnr, tel. 06/49932975 , email ruggero.casacchia@cnr.it