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Se Milano non va alla montagna...

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di Emanuele Guerrini

Si è concluso sabato 31 ottobre, con la premiazione delle opere in concorso, il Milano Mountain Film Festival. Durante la settimana di manifestazione, di cui è media partner l'Almanacco della Scienza, sono stati presentati film e documentari aventi come tema la conoscenza e la scoperta delle montagne del mondo

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Arrampicate, esplorazioni e suggestive immagini legate al concetto di verticalità. Questo e altro si è visto nel corso dell’iniziativa cinematografica e culturale 'Milano Mountain Film Festival – Terre Alte… emozioni dal mondo’. La rassegna internazionale dedicata alla promozione della montagna e del cinema d'alta quota è stata organizzata in media partnership con l’Almanacco della Scienza, dalle associazioni 'Montagna Italia’ e 'Edelweiss’. 

Oltre 100 i film pervenuti per la selezione da 16 paesi, tra cui Germania, Francia, Italia, Spagna, Giappone ed Ecuador. Vincitore del contest cinematografico, tra i 12 titoli selezionati, è stato 'Sedna’ di Laurent Jamet, film francese del 2014. Le menzioni speciali sono andate invece a 'Solo. Escalada a la vida’ dello spagnolo Jordi Varela e a 'Sulle tracce dei ghiacciai-missione in Alaska’ di Valente e Santini. Durante la manifestazione è stato presentato anche un concorso fotografico vinto da Francesco Boscardin con lo scatto 'Mare verde’, per il quale sono pervenute oltre 50 iscrizioni da tutta Italia e sono state scelte 8 fotografie, proiettate all’inizio di ogni serata.

Dopo una settimana di lavori, il Festival si è concluso con la sala gremita con la premiazione dei vincitori e una novità in anteprima milanese: lo spettacolo 'Sesto grado - Riflessi di montagna’, una performance di suoni, musica e immagini a cura della Compagnia delle Chiavi, fondata dal soprano Silvia Lorenzi. L’ultima sera ha visto anche la proiezione dell’ultimo film in concorso, 'The great shark tale’, una grande avventura di alpinismo: una parete di 900 metri, inviolata, scalata in arrampicata libera fino al 9° grado, senza l’uso di ossigeno supplementare o corde fisse, raggiunta dopo 220 km in kayak e 50 km a piedi.

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