Dall'Insean decolla l'idrovolante del futuro
Un velivolo innovativo nella configurazione alare e nella carena, dotato del motore in coda e di eliche laterali per la spinta propulsiva, viene validato attraverso prove sperimentali svolte nella vasca navale dell'Istituto Cnr
Nell'immaginario collettivo, l'idrovolante è un mezzo che appartiene al passato ed è relegato a esigenze specifiche, come la prevenzione contro gli incendi (Canadair) o l'accesso ad aree remote costiere e lacustri. In realtà, si tratta di un mezzo proiettato verso il futuro, tanto che il dipartimento di Ingegneria aerospaziale dell'Università di Pisa sta eseguendo test sperimentali presso l'Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettura navale (Insean) del Cnr di Roma, attraverso il progetto Idintos, coordinato da Aldo Frediani. Obiettivo, la realizzazione di un idrovolante ultraleggero, completamente innovativo, a basso impatto ambientale e con una maggiore sicurezza.
"La prima novità sta nella configurazione alare cosiddetta PrandtlPlane, in cui le estremità delle ali del biplano sono collegate da due paratie verticali", spiega Frediani. "La carena inoltre è diversa dai velivoli tradizionali, i serbatoi di carburante sono inglobati nelle estremità delle ali, il motore è in coda e la spinta propulsiva è affidata a due eliche intubate laterali".
Idintos necessita di studi approfonditi, calcoli analitici e riscontri sperimentali su modelli in scala uno a tre, per i quali il consorzio progettuale si è rivolto all'Insean-Cnr, dotato di una delle più grandi vasche navali al mondo, complesse e spettacolari, che riproducono in modo molto vicino alla realtà, l'idrodinamica del decollo e dell'ammaraggio.
"Una prova iniziale è tesa a valutare le condizioni di decollo, per verificare la potenza necessaria e l'eventuale insorgenza di fenomeni di instabilità", spiega Marco Roccaldo, responsabile del gruppo dell'Insean-Cnr. "Particolare attenzione è stata dedicata allo studio del 'porpoising', movimento che ricorda il nuoto dei delfini e che va evitato. A tale scopo sono state verificate varie configurazioni di scafo che simulano le ali e i motori", aggiunge Franco Di Cio, componente dello staff. "Interfacciare il comportamento idrodinamico di uno scafo planante agli effetti della componente aerodinamica del velivolo è uno degli aspetti più delicati".
Idintos decollerà solo a valle di questa sperimentazione. Alla realizzazione del prototipo partecipa un polo aeronautico costituito dalla Regione Toscana con nove partner pubblici e privati tra cui il dipartimento di Ingegneria aerospaziale dell'Università di Pisa, l'Edi progetti e sviluppo di Pontedera (Pi) e l'Istituto superiore per le industrie artistiche di Firenze.
Fonte: Franco Di Cio , email franco.dicio@cnr.it - Marco Roccaldo, email marco.roccaldo@cnr.it