Vita Cnr

Con Neurotox, un'alternativa ai test sugli animali

Immagine stilizzata neurone
di Francesca Gorini

Il progetto, sostenuto dalla Regione Liguria su fondi comunitari e a cui partecipa anche l'Istituto di biofisica del Cnr, affronta il problema della valutazione tossicologica delle sostanze chimiche e farmacologiche a partire dallo sviluppo di strumenti in vitro

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Il problema della valutazione tossicologica delle sostanze chimiche è centrale nell'agenda della Comunità Europea. In questo contesto si inserisce 'Neurotox' (In vitro alternative assay for neurotoxicity evaluation and prediction), progetto finanziato nell'ambito del programma europeo 'Eurotrans bio' e finalizzato a mettere a punto un metodo innovativo per testare gli effetti neurotossicologici di sostanze per uso chimico e farmacologico.

Vi partecipano istituzioni e gruppi privati quali l'Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr di Genova, il Centro biotecnologie avanzate, i dipartimenti di Ingegneria biofisica ed elettronica e di Medicina sperimentale dell'Università di Genova, la multinazionale tedesca Basf Se e la società di informatica Ett (Electronic technology team), coordinatrice dell'iniziativa.

Obiettivo, sviluppare un sistema di valutazione e predizione della tossicità di principi attivi, sostanze chimiche e farmacologiche senza ricorre all'uso di cavie animali, ma partendo dalle alterazioni dell'attività elettrica di colture in vitro di neuroni e dall'integrazione delle più innovative tecniche per la salute. Questo sistema, oltre ad adempiere ai criteri prescritti dalla normativa europea Reach - emessa nel 2006 dall'Agenzia chimica europea - permette di armonizzare costi e processi produttivi nelle fasi di ricerca e valutazione. La possibilità di disporre un rapido screening di molecole candidate a usi farmacologici suscita infatti grande interesse commerciale. Un recente studio ha evidenziato che produrre i dati necessari per adeguare la certificazione delle sostanze alla normativa Reach potrebbe richiedere l'utilizzo di oltre 50 milioni di cavie da laboratorio, con un costo stimato pari a circa 10 miliardi di euro per i prossimi 10 anni.

"Il progetto è altamente innovativo e si basa sull'utilizzo di registrazioni elettrofisiologiche da reti neuronali in vitro accoppiate a matrici di microelettrodi (Mea)", spiega Mario Nobile, ricercatore Ibf-Cnr. "Il dispositivo è costituito da una cameretta di coltura cellulare ingegnerizzata, con la superficie basale dotata di una serie di microelettrodi che permettono di registrare l'attività elettrofisiologica dei neuroni. L'azione di qualsiasi agente potenzialmente tossico per i neuroni causa un'alterazione della loro attività spontanea e può essere individuato e analizzato a partire dai segnali elettrofisiologici. Il nostro compito è quindi effettuare un approfondito esame sull'eventuale effetto tossico delle sostanze sulla vitalità cellulare e sull'alterazione della concentrazione intracellulare del calcio. Con il nostro contributo sarà anche possibile validare e migliorare la comprensione dei risultati ottenuti con le tecniche Mea".

Recentemente accolto nel Programma operativo della Regione Liguria per i settori 'Innovazione, competitività e ricerca industriale', 'Neurotox' rientra nel Consorzio 'Si4Life' (Scienza e impresa per la vita), costituito da realtà istituzionali e industriali presenti sul territorio e oggi riconosciuto come Polo di innovazione nell'ambito delle scienze della vita.

Fonte: Francesca Spanò, Istituto di biofisica, tel. 010/6475572 , email spano@ibf.cnr.it