Un rivoluzionario generatore capace di produrre elettricità ed energia termica utilizzando esclusivamente biomasse ed energia solare concentrata è l'obiettivo di 'Megaris' (Micro Electric Generator from Alternative Renewable Energy Innovative Stirling Engine), a cui lavorano l'Istituto di ricerche sulla combustione (Irc) del Cnr di Napoli, il dipartimento di Ingegneria dell'Università del Sannio e la ditta di ingegneria Aerosoft.
Il progetto di ricerca, presentato nel corso dell'ultima edizione di 'EnergyMed', la mostra convegno dell'efficienza energetica del Mediterraneo svoltasi lo scorso aprile a Napoli, risponde all'esigenza di individuare fonti alternative sostenibili in termini di costi e dalle prestazioni affidabili.
"Megaris è un sistema autosufficiente in cui le biomasse possono essere utilizzate a integrazione dell'energia solare o in totale alternativa", spiega Francesco Saverio Marra dell'Irc-Cnr. "In questo modo è possibile fornire energia elettrica e riscaldamento a uso familiare, garantendo una continuità di esercizio nell'intera giornata e per tutto l'anno, superando i limiti riscontrabili in molte tecnologie basate su fonti rinnovabili: dal fotovoltaico al solare concentrato tradizionale, fino all'eolico".
Proprio nell'utilizzo combinato di energia solare termodinamica e biomasse risiede il carattere innovativo di 'Megaris', del quale è in fase di realizzazione un primo prototipo. Cuore del sistema è un 'letto fluidizzato', una tecnologia sviluppata dall'Irc-Cnr già dagli anni '60, che funge sia da collettore dell'energia solare concentrata sia da combustore per la biomassa. Su questo vengono integrati uno specchio parabolico di tipo Scheffler che fa da concentratore solare, uno scambiatore di calore e un motore a ciclo chiuso (cogeneratore Stirling), in grado di trasformare parte del calore raccolto in energia elettrica.
"Durante il funzionamento solare e con la biomassa è possibile produrre elevate quantità di calore destinabili al riscaldamento o al refrigeramento domestico o per la produzione di acqua calda sanitaria", aggiunge il ricercatore. "La possibilità di funzionare in modo autonomo e continuo rende il sistema adatto all'impiego in zone rurali, dove la biomassa è disponibile in quantità e a basso costo, garantendo una continua produzione di energia elettrica, ma anche nelle aree urbane, dove è possibile l'integrazione in un sistema elettrico grid, per ottenere il massimo recupero dell'aliquota solare diretta, limitando così il consumo di biomassa e di conseguenza le emissioni inquinanti".
Fonte: Francesco Saverio Marra, Istituto di ricerche sulla combustione, Napoli, tel. 081/5704105