Vita Cnr

Per il Sud, energia dal cuore della Terra

Immagine geotermia
di Anna Maria Carchidi

Presentati a Roma i risultati di Vigor, progetto svolto dal Cnr d’intesa con il ministero dello Sviluppo economico con l’obiettivo di analizzare il potenziale geotermico delle regioni meridionali, suggerendo possibili strategie di produzione e di utilizzo

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Si è tenuto lo scorso 29 settembre a Roma, presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche, il convegno finale del progetto sulla 'Valutazione del potenziale geotermico delle regioni della convergenza’ (Vigor). L’iniziativa - frutto dell’intesa operativa tra ministero dello Sviluppo economico e Cnr - nasce nel 2010, con un investimento di otto milioni di euro, per creare progetti e modelli applicabili concretamente per la produzione di energia rinnovabile da fonte geotermica, cioè dall’energia generata dal calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre.

“Per la prima volta si riesce a parlare, in Italia, non soltanto di ricerca e di studio, ma di applicazione, nella vita pratica e di tutti i giorni, della geotermia”, ha detto Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologia per l’ambiente del Cnr, aprendo i lavori. “È fondamentale accorciare il tempo di trasferimento dei risultati delle ricerche per portarli nell’applicazione pratica sia per gli enti locali sia per le industrie”.

Vigor, a cui hanno partecipato 10 istituti del Cnr, le principali università delle aree interessate e altri enti di ricerca, quali l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e l’Analysis and Mornitoring of Enviromental Risks (Amra), ha quantificato la risorsa geotermica disponibile nelle quattro 'regioni di convergenza’ (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), rilevando parametri come la distribuzione della temperatura in superficie e a varie profondità, la conducibilità termica superficiale, le condizione climatiche e i vincoli idrogeologici.

Immagine geotermia

“Il nostro compito è stato fornire una visione completa dei dati forniti dall’inventario delle risorse, oltre che dalla bibliografia scientifica”, commenta Adele Manzella, dell’Istituto di geoscienze e georisorse (Igg) del Cnr. “Il tutto è stato raccolto in un database virtuale in modo da poter condividere i risultati. L’innovazione risiede non tanto nella sfida a puntare su nuove tecnologie, ma nella realizzazione di progetti realisticamente attuabili”.

Dai dati presentati nel corso della giornata è emerso come la geotermia, applicata al riscaldamento urbano, con all’attivo 237 impianti funzionanti in Europa (dati 2013), ha fornito 12.883 gigawatt di energia termica; la produzione di elettricità, tramite 68 impianti funzionanti, è stata di 11.7 terawattori. Ma la geotermia produce anche occupazione oltrechè energia. A tal fine è necessario formare nuove figure professionali. Importante è poi che tutte le proposte impiantistiche sono full green, cioè completamente autosufficienti: questo porta a un utilizzo virtuoso delle risorse a disposizione e può rappresentare un volano di crescita socio-economica del territorio. 

 

Fonte: Enrico Brugnoli , Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, email enrico.brugnoli@cnr.it; Adele Manzella , Istituto di geoscienze e georisorse, Pisa, tel. 050/6212392, email manzella@igg.cnr.it