Vita Cnr

In ricordo degli Imi

Immagine storica Imi
di Filippo Flamini

Doppia iniziativa per gli Internati militari italiani. L’Associazione dei reduci, con la collaborazione dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr di Roma, presenta il progetto di un museo multisensoriale e di una banca dati on line 

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Nascono a Roma il primo museo dedicato alla memoria degli Internati militari italiani (Imi) e l'Albo dei soldati e ufficiali caduti nei lager nazisti durante gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale. Il duplice progetto è stato presentato dall'Associazione nazionale reduci della prigionia (Anrp), in collaborazione con l’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr.

L’iniziativa – presentata di recente nella Capitale - mira a conservare e divulgare la memoria degli Imi, per lungo tempo dimenticata. Dopo che l’8 settembre 1943 fu dichiarato l’armistizio, i tedeschi catturarono gran parte dei membri delle forze armate italiane e ben 650.000 di loro vennero deportati e internati in campi di concentramento per il lavoro coatto, senza le garanzie date ai prigionieri di guerra secondo la convenzione di Ginevra. Furono mesi durissimi, segnati da privazioni, malnutrizione e condizioni igieniche precarie. Più di 40.000 non tornarono indietro.

“Auspichiamo che il museo e l’albo siano realizzati, almeno parzialmente, entro il 2015, per il 70° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e del rientro in Italia dei superstiti”, spiega Enzo Orlanducci, presidente nazionale dell’Anrp. “L’idea che muove il progetto non è solo la testimonianza di affetto e riconoscenza nei confronti degli Imi, ma quella di non perdere il patrimonio storico e umano legato alla loro terribile vicenda”.

All’evento era presente anche il sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi. Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha inviato un messaggio riconoscendo che grazie ai due progetti “si consegna alle nuove generazioni un pezzo importante della nostra storia e della nostra memoria che parla degli Imi. È una pagina che non deve mai cadere nell’oblio”.

“Il Museo, che sarà ubicato in via Labicana, in alcuni edifici messi a disposizione dal ministero della Difesa, si articolerà in sale che ricreeranno virtualmente le atmosfere di un campo di deportati”, ha spiegato Eva Pietroni dell’Itabc–Cnr. “Non solo documenti, ma anche filmati, luci, suoni. Vogliamo un museo in cui il visitatore possa vivere un'esperienza multisensoriale”.

Altro importante progetto è il 'Lebi’ (Lessico biografico degli Imi), una banca data on-line in cui saranno inserite tutte le tracce reperibili dei militari italiani deportati nei lager. Il portale sarà aperto all’aggiornamento da parte delle famiglie, dei comuni e delle associazioni per rendere quanto più completa la documentazione.

 

Fonte: Eva Pietroni, Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali, Monterotondo Stazione, tel. 06/90672721

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