Così si rilancia il 'made in Italy'
L’Istituto di tecnologie industriali e automazione del Cnr è tra i membri del 'Cluster nazionale fabbrica intelligente’ che ha tracciato la roadmap per dare nuovo impulso a uno dei settori maggiormente strategici per il nostro Paese : il manifatturiero
Sono sette i punti attraverso i quali passa i rilancio del manifatturiero italiano secondo il 'Cluster fabbrica intelligente’ (Cfi), associazione di cui il Cnr è partner attraverso diversi Istituti, tra i quali l’Istituto di tecnologie industriali e automazione (Itia), e che conta oltre 300 soggetti tra Università, istituzioni di ricerca e imprese. I sette punti sono: produzione ritagliata sulle esigenze della clientela; processi produttivi sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale; valorizzazione del capitale umano; attenzione all’innovazione tecnologica e ai materiali avanzati, come biomateriali o micro e nano componenti; sistemi produttivi in grado di adattarsi ai cambiamenti di mercato; soluzioni Ict per il management di reti industriali.
La 'ricetta’ è stata presentata a dicembre a Milano, nel corso dell’ultima assemblea generale, dalla quale è scaturito un documento strategico di 'roadmapping’ consegnato a rappresentanti dei ministeri della Ricerca e dello Sviluppo economico. “Il documento descrive visioni e strategie per il futuro del manufacturing italiano, un settore che con un fatturato superiore ai 900 miliardi di euro, oltre 425 mila imprese e 4 milioni di addetti è uno dei più importanti d’Europa, secondo in termini di Pil solo a quello tedesco”, afferma il direttore dell’Itia-Cnr Tullio Tolio, presidente del Cluster. “Le aree di intervento individuate consentono all’Italia di raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 favorendo occupazione, crescita economica, innovazione e salvaguardia dell’ambiente”.
Nel corso dell’assemblea è stato presentato anche lo stato di avanzamento dei primi quattro progetti avviati dal Cluster, che prevedono lo sviluppo di attività di ricerca industriale e formazione del valore di circa 43 milioni di euro. Sono i progetti: 'Sustainable manufacturing’, finalizzato a minimizzare gli impatti ambientali negativi nei sistemi produttivi; 'Adaptive manufacturing’, per lo sviluppo di soluzioni volte a rendere le fabbriche 'flessibili’ cioè in grado di adattarsi rapidamente ai veloci cambiamenti del mercato; 'Smart manufacturing 2020’, che prevede l’introduzione di tecnologie digitali per aumentare la competitività delle aziende; 'High performance manufacturing’, volto a trasformare gli impianti di produzione in 'fabbriche intelligenti’ capaci di fronteggiare efficacemente i rapidi cambiamenti del settore.
“Ogni progetto è caratterizzato da una stretta collaborazione tra aziende, centri di ricerca e atenei con la finalità di attuare una strategia di crescita basata sulla ricerca e sull’innovazione, grazie al contributo di tutte le diverse e complementari 'anime’ del manifatturiero italiano”, conclude Tolio.
Fonte: Ernesto Imperio, Istituto di tecnologie industriali e automazione, Milano, tel. 02/23699926 , email ernesto.imperio@itia.cnr.it -
Per saperne di più: - www.fabbricaintelligente.it