Il censimento condotto dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) in collaborazione con la Conferenza nazionale universitaria dei delegati per la disabilità (Cnudd) nel periodo luglio-ottobre 2020 in 90 atenei statali, non statali e telematici ha permesso di verificare i servizi delle istituzioni nell'ambito delle politiche inclusive a favore degli studenti più fragili. I primi risultati sono stati presentati lo scorso maggio con il rapporto “Disabilità, Dsa e accesso alla formazione universitaria”, alla presenza della ministra dell'Università e della ricerca Maria Cristina Messa e della ministra per la Disabilità Erika Stefani, prima volta di una mappatura dell'accessibilità per i disabili negli atenei.
Sono 36 mila gli studenti universitari disabili, pari al 2% del totale, anche se il dato può essere sottostimato perché non tutte le strutture lo registrano. Il 35,5% degli studenti frequenta un corso di studi dell'area sociale, il 28,7% dell'area scientifica, 26,4% dell'umanistica, mentre solo il 9,4% dell'area sanitaria. Il 43% è affetto da Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa), dato in espansione, mentre il 66% ha un'invalidità maggiore e/o la legge 104/92. Sono 11,3 milioni di euro le risorse per i servizi agli studenti con disabilità a disposizione delle università, di cui 7,4 milioni provengono da finanziamento ministeriale e 3,7 dagli stessi atenei. Un terzo degli Atenei offre una serie di servizi per i disabili, tra i quali, orientamento specifico (76,7%), supporto alla didattica (68,7%), ausili (55,7%), trasporti e mobilità interna (28,8%).