Se il dolore è l’inchiostro che insegna e scrive le vere pagine della nostra vita, questo libro ne è la conferma esistente. Triste? Interpretiamo il significato di tristezza alla luce di chi ha saputo ridefinire grazie ad un lavoro minuzioso, reale, profondo e inimmaginabile l’esperienza di una vita al limite con la morte. Ed è proprio da questo labile confine che nel quotidiano percepiamo (e vogliamo percepire) come lontano e ben marcato che l’autrice parla al lettore costringendolo ad un cambio di prospettiva spiazzante.
Se in genere è dalla prospettiva autoconservativa della vita reale che descriviamo il dolore, la malattia, la precarietà dell’esistenza umana, ne “Gli occhi addosso” è da frammenti di vita dispersi in un oceano di dolore e mortalità che siamo obbligati ad osservare la vita. Da un evento, un terribile incidente che dilania l’esistenza serena di una giovane donna, l’autrice riesce a condurre il lettore attraverso un percorso di ricerca, consapevolezza e rivalutazione di quei frammenti della vita che fu, forse, non totalmente considerata e che ritrovano in questo volume una nascita nuova, una collocazione nuova e, malgrado dolorosamente, più vicina alla donna che con coraggio e sincerità paralizzanti è riuscita a raccontare la vita per come è.
Senza magiche soluzioni, senza giustificazioni e moine esistenziali leggiamo di vita e nel corso rapido con cui si percorrono le cinquecento pagine, impariamo direttamente dalla vita. La vita è quella della protagonista raccontata “in base ai ricordi degli altri” come scrive l’autrice. E, sebbene i ricordi appartengano ad altri, leggendo il libro si instaura un senso di appartenenza alle vicende narrate. Perché infondo il coraggio è contagioso e unendosi all’inchiostro del dolore offre al lettore nuove prospettive dalle quali osservare il proprio, il nostro quotidiano.
Titolo: Gli occhi addosso
Categoria: Narrativa, autobiografia
Autore: Laura Capaccioli
Editore: Europa Edizioni
Pagine: 534
Prezzo: 15,50 euro