Recensioni

L’utopia prometeica

Artemis
di Alessandro Frandi

Jason Reza Jorjani, Phd, è un filosofo iraniano-americano, e newyorkese da sempre. È autore del romanzo "Artemis Unveiled" (Arktos Media), nel quale nell’anno 2112 l'Ammiraglio Hyrcanius racconta le vicissitudini di una storia tumultuosa, culminata nella vittoria del “Prometeismo” sul “Tradizionalismo”. In parte si tratta di una predizione, in parte di una rivelazione: l’aspirazione di Jorjani è quella di un'utopia prometeica che nasce dalle fiamme di un'apocalisse, dispiegandosi nel XXI secolo. Alcuni lettori potranno interpretare questo racconto distopico come ammonitore su eventi futuri

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Jason Reza Jorjani nella sua opera "Artemis Unveiled" (Arktos Media) delinea, mediante il racconto dell'Ammiraglio Hyrcanius, una terza guerra mondiale, una cruenta seconda guerra civile americana, un'espulsione di massa coronale solare, uno spostamento dei poli e altre catastrofi, che porteranno a uno spopolamento di massa e alla conseguente deindustrializzazione; sullo sfondo l’ascesa di un nuovo ordine mondiale tradizionalista guidato da Cina, Russia e Islam sotto la bandiera delle Nazioni Unite. La distruzione dell'establishment liberale anglo-americano porterà a diverse rivelazioni sui crimini commessi dal deep state. Nel frattempo, si costituirà una “società prometeica”, con un Iran post-islamico che si distaccherà dall'Ordine mondiale tradizionalista, teso a intraprendere una titanica ribellione contro i Devas (dèi indù) o gli Olimpi (dèi greci), che nel 2048 si riveleranno come Guardiani e Antenati dell'umanità.

Nel testo, denso di filosofia, è presente una descrizione dettagliata della scienza, della tecnologia e della società di questa specifica comunità “prometeica”, la quale si estende dalla Nube di Oort alla Cintura degli Asteroidi, fino alle profondità oceaniche della Terra e alle città megalitiche recuperate di Cydonia su Marte. Nel corso del racconto, l’Ammiraglio Hyracanius descrive come una rivoluzione psico-spirituale influenzi l’umanità, sviluppando una profonda trasformazione della coscienza che potrebbe essere definita “post-umana”. Jorjani evidenzia attraverso il testo una sorta di “Apocalisse tecno-scientifica”, sostenendo il punto di vista del filosofo Martin Heidegger riguardo la scienza e la tecnologia, secondo il quale la tecnologia non è un'applicazione pratica di ciò che è noto e conosciuto, ma piuttosto è ontologicamente precedente alla scienza. L'universo non è precedente alla tecnologia umana ma la conoscenza dell'universo può essere raggiunta solo attraverso l'uso della tecnologia. Gli esseri umani, secondo Heidegger, hanno un rapporto unico con la scienza e la tecnologia, che propriamente definisce “tecnoscienza”. L’esistenza della tecnologia dipende dall'umanità e viceversa. L'idea di fondo è che la tecnoscienza abbia il potere di superare la natura, non limitandosi alla sola natura umana, ma anche alla nostra percezione della natura.

Jorjani sostiene che Heidegger ha anticipato sia l’avvento della biotecnologia che della realtà virtuale. L'interpretazione heideggeriana della tecnoscienza significa dunque che quest’ultima non solo ha una funzione, rendendola quindi teleologica, ma si muove verso una singolarità e una fine destinata della storia. Infine, è indubbio che l’autore ponga concettualmente il tema della possibile scomparsa dell'umanità, sostenendo che la genetica, la robotica, l'informazione e la nanotecnologia siano in grado di minacciare l'esistenza stessa della natura umana. Allo stesso tempo l'ingegneria genetica, ad esempio, potrebbe allungare in modo significativo la durata della vita umana, eliminare le malattie e potenzialmente anche aumentare il ragionamento matematico e spaziale confermando quindi il “dual use dilemma” delle tecnologie scientifiche. 

Titolo: Artemis Unveiled
Categoria: Narrativa
Autore: Jason Reza Jorjani
Editore: Arktos Media
Pagine: 108
Prezzo: 18,93