Specialistica

Diritto internazionale dell’ambiente: una fase di arresto?

Copertina del volume 50 anni dalla conferenza di Stoccolma
di Alessandro Frandi

Il volume “50 anni dalla Conferenza di Stoccolma”, curato dai ricercatori dell'Istituto di studi giuridici internazionali del Cnr Andrea Crescenzi e Gianfranco Tamburelli, raccoglie gli atti del convegno tenutosi l’8 aprile 2022 a Roma presso l’Aula Marconi dell’Ente e dedicato all’incontro svoltosi nella capitale svedese nel 1972. L’evento ha rappresentato un momento di analisi critica dell’evoluzione del diritto internazionale dell’ambiente e ha visto la partecipazione di numerosi esperti, che hanno effettuato interessanti contributi

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Il volume “50 anni dalla Conferenza di Stoccolma” (Editoriale Scientifica),  a cura di Andrea Crescenzi e Gianfranco Tamburelli dell'Istituto di studi giuridici internazionali (Isgi) del Consiglio nazionale delle ricerche, ha voluto celebrare la Conferenza di Stoccolma del 1972, raccogliendo gli atti del Convegno tenutosi sul tema presso il Consiglio nazionale delle ricerche nel mese di aprile  del 2022 che ha visto la partecipazione di esperti e professori universitari provenienti dal Cnr e da 9 università italiane: di Genova, Parma, Milano-Bicocca, Siena, Torino, del Salento, “Parthenope” di Napoli, “Niccolò Cusano” e “Sapienza” di Roma. Come ampiamente riconosciuto nelle relazioni presentate al convegno, e poi successivamente ribadito dal Meeting internazionale promosso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (NU) su: “Stockholm+50: A Healthy Planet for the Prosperity of All - Our Responsibility, Our Opportunity” (2-3 giugno 2022), la conferenza di Stoccolma del ’72 ha segnato senza ombra di dubbio “l'inizio dell'era moderna della consapevolezza e dell'azione ambientale”.

Il volume - che rappresenta un momento di analisi e riflessione critica sull’evoluzione del diritto dell’ambiente - contiene contributi di Francesco Francioni, Sergio Marchisio, Tullio Scovazzi, che hanno presieduto le tre sessioni in cui si è articolato il convegno, e di Nicola Colacino, Saverio Di Benedetto, Elena Fasoli, Massimiliano Montini, Francesco Munari, Laura Pineschi, Susanna Quadri ed Elisa Ruozzi, nonché dei due curatori. Tutti gli autori hanno tenuto presenti alcuni interrogativi di fondo sullo stato del diritto internazionale dell’ambiente. L’attualità e la gravità di tali interrogativi sono peraltro ampiamente riconosciute, come dimostra anche il rapporto su “Progress Towards the Sustainable Development Goals”, presentato dal Segretario generale delle NU all’High-Level Political Forum on Sustainable Development nel luglio del 2022, in cui si afferma che anni o addirittura decenni di progressi nello sviluppo sono stati arrestati o invertiti.

I temi affrontati dai vari contributi delineano gli sviluppi registratisi nelle normative e nella prassi relative ai principi cardine della Dichiarazione di Stoccolma. Il volume è strutturato in tre sezioni che analizzano in dettaglio principi e norme del diritto internazionale dell’ambiente e problematiche connesse, come gli impegni della cooperazione ambientale, il rapporto tra scienza e diritto dell’ambiente, le peculiarità di spazio e corpi celesti, oltre alle novità concernenti le aree delle giurisdizioni nazionali.

Il principio di non regressione, il principio della responsabilità intergenerazionale, il principio di resilienza, il contrapporsi di una visione eco-centrica e di una visione antropocentrica del rapporto uomo-natura, il rapporto tra diritto e scienza e, infine, alcuni aspetti innovativi della prassi più recente (es. finanza sostenibile) sono oggetto di attenta valutazione. In particolare, il principio di non regressione viene considerato come un argine al potenziale impatto che situazioni di crisi ed emergenze economiche possono avere sull’effettività delle tutele ambientali. Rischi economici o incertezze politiche costituiscono una minaccia permanente per il diritto ambientale.

Quanto all’attualissimo principio della responsabilità intergenerazionale si osserva come già nel 1909 Santi Romano illustrava ai suoi studenti una caratteristica fondamentale dello Stato moderno: il costituire un ente a sé ed ergersi con una propria personalità rispetto agli individui e alle comunità che lo compongono, elevandosi così al di sopra degli interessi non generali, contemperandoli e armonizzandoli, e ponendosi “nella condizione di curarsi non solo delle generazioni presenti, ma anche di quelle future”. È invece una novità rilevante della prassi il concetto/principio di resilienza, che tende ad assicurare la capacità di un sistema di riorganizzarsi esattamente nel momento in cui ha luogo il cambiamento, in modo tale da mantenere sostanzialmente le stesse funzioni e la stessa struttura. Attuare politiche di resilienza significa elaborare pratiche per sistemi sociali; rendere istituzioni e infrastrutture capaci di rispondere prontamente a eventi estremi che alterano gli equilibri eco sistemici. Le interessanti riflessioni svolte dagli autori su queste e altre questioni appaiono di grande interesse ed aprono a nuove prospettive di analisi.

Titolo: 50 Anni dalla Conferenza di Stoccolma
Categoria: Specialistica
Autori: Andrea Crescenzi e Gianfranco Tamburelli
Editore: Editoriale Scientifica
Pagine: 234 
Prezzo: 16,00 euro