Malattia e dolore in tre atti
È dedicato ai malati, agli emarginati, ai vecchi lo spettacolo di Emma Dante, 'La trilogia degli occhiali' in scena fino al 27 marzo al Palladium di Roma e poi in tournée in Italia e all'estero, fino al 19 giugno
È dedicato ai malati, agli emarginati, ai vecchi lo spettacolo di Emma Dante, 'La degli occhiali' in scena fino al 27 marzo al Palladium di Roma e poi in tournée in Italia e all'estero, fino al 19 giugno, quando parteciperà a Mosca al Festival internazionale di teatro Cechov.
L'opera dell'artista palermitana racconta con delicatezza e intensità la sofferenza attraverso tre atti unici. Del primo ‘Acquasanta', un monologo in napoletano, è protagonista un marinaio che, vissuto sulla nave dall'età di quindici anni senza mai scendere, si trova improvvisamente a terra. L'imbarcazione è salpata senza di lui lasciandolo solo sul molo di un paese straniero: la terraferma. Quel luogo per lui ignoto gli procura disagio, è smarrito e non riesce a fare altro che ricordare la sua vita di mozzo e le avventure vissute tra le onde. Ma la memoria non lo salva dalle necessità del quotidiano e finisce a mendicare.
Nel secondo testo, ‘Il castello della Zisa', la scena si apre con due donne che si vestono nervosamente. Abiti e crocifissi rivelano che sono due suore, insieme assistono un giovane catatonico. Il ragazzo ha gli occhi aperti ma non vede e le due religiose si occupano di tutto: lo puliscono, lo sfamano, lo rimproverano e cercano di stimolarlo lanciandogli palle e giocattoli. È così da quando bambino è stato strappato alla zia, nel quartiere popolare della Zisa, dove viveva davanti a un castello, simbolo della sua infanzia e della sua spensieratezza.
In ‘Ballarini', infine, si mette in scena una struggente storia d'amore. Una vecchia, rimasta vedova, la sera di Capodanno, fruga nei bauli in cerca del passato felice. Ne esce il marito, insieme ballano accompagnati da una colonna sonora che va da ‘Parlami d'amore Mariù' a ‘Lontano, lontano' di Tenco, fino al ‘Tango delle capinere'. L'uomo poi tira fuori dal taschino un orologio e allo scoccare della mezzanotte apre una bottiglia di spumante estratta dal magico baule dei ricordi.
Tutti i personaggi indossano gli occhiali, ma non per vedere il mondo con le sue crudeltà, al contrario, se ne servono come schermo, per proteggersi dalla brutalità della vita e restare chiusi nei sogni.
Titolo: La trilogia degli occhiali
Regia: Emma Dante
Cast: Carmine Maringola, Caludia Benassi, Stéphanie Taillandier, Onofrio Zummo, Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco
Teatro: Palladium, Roma, fino al 27 marzo