Le nuove regole dell’informazione e della propaganda, la figura dello spin doctor, che oggi assume un ruolo centrale nelle strategie di comunicazione. Sono questi i temi del libro “Dimmi la verità” (libreriauniversitaria.it) di Fabio Torriero, giornalista con esperienze di lavoro presso carta stampata, tv, radio, web, fondazioni e spin doctor di ministri e leader politici. Il volume, adottato come testo presso il corso di Media, società e politica della facoltà di Scienze politiche dell’Università Lumsa, affronta i meccanismi del lavoro professionale dei team delle campagne elettorali istituzionali e commerciali e degli staff politici di primo piano. Dalla loro attività nasce, infatti, la realtà che viene comunicata e che serve al consenso o al gradimento per un prodotto, si tratti di un partito, un leader, un amministratore, un sindacato, un fornitore di servizi o un bene di consumo.
In politica si distinguono una comunicazione di opposizione e una di governo. L’opposizione produce una comunicazione che viaggia sull’asse “amico-nemico”: avversari individuati personalmente, obiettivi combattuti in modo frontale. Mentre al governo il nemico deve attenuarsi, sfumare, e il consenso va ricercato tra il maggior numero di cittadini possibile, ben oltre il proprio target di provenienza. I messaggi veicolati dall’esecutivo o dai partiti che lo compongono cambiano quindi in modo netto rispetto ai messaggi veicolati in precedenza e durante la campagna elettorale.
Oggi, poi, viviamo in una modernità virtuale, nella quale i nuovi mezzi di comunicazione e specialmente i social media, da semplici amplificatori, sono diventati i protagonisti del messaggio, contribuendo al mutamento del modo di pensare e delle forme dell’organizzazione pubblica. In conclusione, l’autore compie un viaggio attraverso l’attualizzazione delle categorie culturali e politiche per effetto dei new media, indicando come si legge e si produce una comunicazione efficace in un mondo in cui la realtà è rappresentazione e percezione, la verità è narrazione e gli annunci sostituiscono i fatti. Un crinale sottile separa informazione corretta e fake news, pensiero plurale e pensiero unico.
La comunicazione si configura senz'altro come arte o tecnica del cambiamento, per essere strategica deve essere anche mimetica, duttile, capace di un’interpretazione della realtà utile al feedback perseguito. Ma questa non è una novità contemporanea: i social media non fanno che confermare il paradigma di McLuhan già sostituito dalla stampa a caratteri mobili e dalla televisione, si pensi al divieto di lettura della Bibbia alle donne o alla tv che “uccide la conversazione”; non è un inedito neppure il ruolo che i mass media svolgono rispetto al cambiamento del modo di opinioni individuali e comportamenti sociali, come attestano, nel XX secolo, il ruolo della radio e del cinema nella mobilitazione di massa e quello di cinema e tv nel sovvertimento dei costumi e dei legami famigliari. Infine, è opinabile che le tecniche di comunicazione cerchino consenso in modalità analoghe, a prescindere dal fatto che le si indirizzi verso un politico, un partito o un bene di consumo; così pure sarebbe da valutare in modo più preciso che il passaggio dall’opposizione al governo si sostanzi mediante le promesse elettorali non esaudite: spesso, anzi, gli esecutivi entrano in crisi proprio per le tensioni tra gli alleati che si sforzano di mantenere la coerenza richiesta dai loro elettori, subordinando la necessità di una offerta politica coesa.
Titolo: Dimmi la verità
Categoria: Saggi
Autore: Fabio Torriero
Editore: libreriauniversitaria.it
Pagine: 112
Prezzo: 12,90