Con i colleghi dell'Isac, il fisico russo prosegue le attività di ricerca sullo strato limite planetario, applicandole a fenomeni quali le variazioni pericolose del vento (wind shear) sopra gli aeroporti. Nell'ambito del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), Petenko è stato scelto come rappresentante italiano della campagna invernale 2011-2012 presso la base italo-francese 'Concordia' sul Plataeu Antarctico.
L'Antartide è uno dei luoghi più freddi e inospitali della Terra, le sue temperature invernali raggiungono i meno 80 gradi e i venti catabatici, lungo la costa, soffiano a 200 km l'ora. "L'esperienza in Russia, dove avevo già partecipato a una ventina di campagne sperimentali, mi ha aiutato ad affrontare al meglio i nove mesi di totale isolamento dal resto del mondo", prosegue Petenko, appena tornato dalla missione antartica. "Dal punto di vista scientifico, ho proseguito gli studi degli eventi di riscaldamento anomalo durante l'inverno australe, che fanno innalzare la temperatura di 20 - 40 gradi al di sopra dei valori normali e dei processi turbolenti alla superficie che riducono la qualità delle osservazioni astronomiche".
Dell'Antartide, sono tanti i ricordi e le esperienze che il ricercatore porterà sempre con sé. Uno su tutti, "l'indimenticabile spettacolo del cielo illuminato dall'aurora australe", conclude Petenko.
Foto di Erick Bondoux
Fonte: Igor Petenko, Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima, Roma, tel. 06/49934324 , email i.petenko@isac.cnr.it -