Lo spazio-tempo è nato 13,8 miliardi di anni fa
Quando è nato il “senso del tempo” e quando l’uomo scopre la forte relazione che lo lega allo spazio tanto da diventare un’unica realtà? In “Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos” (Feltrinelli), Guido Tonelli ci accompagna in un viaggio in una dimensione che non è un concetto astratto, ma una sostanza materiale che occupa l'universo intero, si deforma, vibra e oscilla
“Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos” di Guido Tonelli (Feltrinelli) ci accompagna in un viaggio attraverso la fisica, ma anche rinviando a questioni filosofiche, storiche e letterarie, tra mito, arte e filosofia, per scoprire com’è nato il senso del tempo e quando si è affacciata per la prima volta, fra i nostri lontani antenati, l’organizzazione in passato, presente e futuro. Tonelli spiega che senza questo senso, quindi senza collocare in sequenza gli eventi, la nostra sopravvivenza come animali sarebbe a rischio; e che siamo eredi di un meccanismo sviluppato dall'evoluzione naturale ben prima che comparissero i primi ominidi sulla faccia della terra.
Con la “rivoluzione” apportata dalla teoria della relatività di Einstein e con le domande poste da scienziati come Heisenberg, Plank, Fermi o Marie Curie, che porteranno alla meccanica quantistica, nasce una diversa visione del mondo, nella quale spazio e tempo diventano un'unica realtà: lo spazio-tempo appunto. Fin dal 1927, il fisico Georges Lemaître, partendo dalla teoria di Einstein, ipotizzò che lo spazio-tempo dell’universo si espanda e che le galassie più lontane si allontanino con una velocità tanto più elevata quanto maggiore è la loro distanza. Invertendo il fenomeno dell’espansione, come per proiettare un film al contrario, Lemaître arrivò alla conclusione che “tutto” poteva essere nato fra 10 e 20 miliardi di anni fa, da un punto minuscolo e molto singolare, un atomo primigenio: una prima formulazione della successiva teoria del Big Bang.
Due anni dopo, anche l’astronomo americano Edwin Hubble raccolse dati sul movimento apparente delle galassie usando il potente telescopio dell’Osservatorio di Monte Wilson, confermando la teoria di Lemaître. Ma, avverte Tonelli: “Oggi, sappiamo che in realtà esse non si muovono, è invece lo spazio-tempo che si espande”. Dalla formulazione della relatività generale descritta da Einstein, fino alle osservazioni di Lemaître e Hubble, l’Universo è diventato un sistema con una data di nascita, che continua la sua espansione. “La fisica era cambiata per sempre”, afferma l'autore.
Oggi la cosmologia può ricostruire in dettaglio questa evoluzione, poiché misura con precisione le caratteristiche delle sue strutture più imponenti. Osservando galassie e ammassi di galassie distanti miliardi di anni luce, si possono osservare fenomeni che fanno parte del nostro lontano passato. Tonelli ci parla anche della “luce primordiale” come residuo di un momento molto particolare: “Quando l’età dell’universo raggiunse i 380.000 anni e il raffreddamento conseguente all’espansione fece scendere la temperatura al di sotto dei 3.000 gradi Kelvin, elettroni e nuclei leggeri poterono per la prima volta combinarsi a formare atomi neutri. D’improvviso la materia divenne trasparente alla radiazione, e la luce cominciò a propagarsi ovunque. Quei primissimi fotoni liberi, attenuati e stirati dall’espansione dello spazio-tempo, fluttuano ancora attorno a noi, carichi di informazioni”. È grazie a queste informazioni che è stato possibile ricavare una precisa data di nascita per lo spazio-tempo: 13,8 miliardi di anni fa.
Se la scienza moderna ci permette di esplorare gli angoli più reconditi dell’universo per osservare gli oggetti giganteschi che lo popolano, quando analizziamo fenomeni che avvengono nella scala delle dimensioni subnucleari il tempo acquista caratteristiche molto diverse da quelle cui siamo abituati. In questi due mondi così lontani fra loro, scrive Tonelli, “quello scorrere del tempo armonico e costante, che ci incanta da millenni, si contorce, si liquefa, si frantuma. Spazio e tempo ci appaiono come una coppia indissolubile; non un concetto astratto, ma una sostanza materiale che occupa l’universo intero, che vibra, oscilla e viene deformata”.
In sintesi, il libro ci aiuta quindi a scoprire la lunga storia del tempo, “la sua nascita furibonda e la sua bizzarra evoluzione” fino ad esplorare la stretta relazione che lo lega all’energia: “Un rapporto così speciale da riuscire a far scaturire dal vuoto un meraviglioso universo materiale”.
titolo: Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos
categoria: Saggi
autore: Tonelli Guido
editore: Feltrinelli
pagine: 192
prezzo: € 17,00