Quanto contano i geni?
Istruzione, portafoglio e Dna. Leggere libri da ragazzi aiuta a guadagnare di più in età adulta e sembra che i geni influiscano anche sul livello di istruzione delle persone. Questi i risultati di due recenti studi
Grado di istruzione, reddito e genetica risultano collegati e dipendenti tra loro. Quali fattori definiscano il nostro rendimento scolastico e quanto incidano sui nostri futuri guadagni sembra sia legato a contesti ben definiti oggetto di ricerche internazionali che spaziano dall'economia alla genetica.
Il progetto europeo Share (Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe) ha raccolto e reso fruibili dati sull'evoluzione socioeconomica di oltre 25 mila europei nati in 9 diversi stati tra il 1920 ed il 1956. Alcune di queste informazioni sono alla base del lavoro pubblicato sull'Economic Journal da due docenti di economia dell'Università di Padova, Guglielmo Weber e Giorgio Brunello, che hanno messo in relazione il reddito di quanti da bambini avevano libri in casa e la durata dei loro studi. “Ci siamo concentrati sugli alunni che avrebbero lasciato la scuola a 11 anni (in Italia) o a 13-14 (in altri Paesi) e invece hanno continuato gli studi per effetto dell'innalzamento dell'obbligo scolastico”, spiega Weber sulle pagine del Venerdì di Repubblica. “Il risultato è che ciascun anno di istruzione in più ha avuto come effetto un miglioramento nel reddito del 5% per chi aveva meno di 10 libri (extrascolastici) a casa quando era scolaro e un significativo miglioramento del reddito (21%) per chi aveva più di 10 libri in casa. Insomma, avere volumi in casa, da ragazzi, appare un moltiplicatore degli effetti positivi dell'istruzione scolastica”.
E non sembra che sul reddito futuro di questi ragazzi del passato abbiano influito altri fattori come la professione paterna o essere vissuto in campagna o in città. Chiarisce Weber: “Anche altri parametri, come la presenza di acqua corrente in casa, risultano ininfluenti. Ciò che veramente fa la differenza sono i libri”. Gli stessi autori nel 2006 avevano già verificato come i libri svolgano una funzione rilevante sui giovani di oggi, riscontrando che avere libri in casa ha un effetto positivo sui risultati dei test in ragazzini di 10 anni, anche a parità di istruzione dei genitori”, conclude Weber. Forse i libri sono così importanti perché incoraggiano i bambini a leggere di più, con effetti positivi sulla performance scolastica.
Ma a incidere sul rendimento scolastico sembra svolgano un ruolo importante anche i geni. Uno studio pubblicato su 'Nature' a cui ha preso parte il Cnr, dimostra che i fattori genetici sono coinvolti nel rendimento scolastico e incidono per almeno il 20%. Un'analisi condotta su quasi 300.000 individui ha permesso di identificare i geni correlati al livello di istruzione: il genoma dei soggetti analizzati è stato sequenziato e i dati ottenuti sono stati confrontati con il livello di istruzione raggiunto da ciascuno a 30 anni e in questo modo sono stati individuati 74 punti del genoma associati al livello di istruzione conseguito. Rispetto ad analisi precedenti “i risultati presentati nel lavoro puntano più chiaramente a un'associazione tra capacità cognitive nell'adulto e biologia dello sviluppo del cervello nel periodo fetale”, spiega Ginevra Biino dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr. “In prospettiva la scoperta di varianti genetiche associate con il livello di istruzione potrebbe permettere di identificare i fattori biologici coinvolti anche nel definire la personalità e le capacità cognitive rilevanti per le prestazioni scolastiche”.