Zanzare che fanno la storia
Questi insetti hanno dominato la terra per 190 milioni di anni. Hanno causato estinzioni, fatto crollare imperi e determinato genocidi e deportazioni. Nel libro "Zanzare, il più micidiale predatore della storia dell'umanità" (HarperCollins) si ripercorrono i momenti topici della storia umana, da Alessandro Magno ai giorni nostri; una storia - per l'autore - determinata principalmente da questo terribile animale
“Zanzare” (HarperCollins) di Timothy C. Winegard non è un libro per entomologi, ma un saggio di storia universale, che attraversa le epoche. Un viaggio sulle ali delle zanzare che - afferma l'autore - hanno imposto la loro volontà all'umanità, dettato il corso della storia, sono state l'ago della bilancia di eventi che hanno favorito o direttamente determinato la creazione dell'ordine moderno. Il libro intende riconoscere ai molesti emotofagi il ruolo di predatori apicali del Pianeta.
La zanzara, spiega Winegard, è una creatura completamente fine a se stessa: non impollina le piante, non si nutre di rifiuti, non è importante fonte di cibo. Parrebbe avere il solo compito di limitare la nostra eccessiva espansione. La storia dell'umanità, senza zanzare, sarebbe stata infatti ben diversa. La malaria e la febbre gialla portate da questi insetti sono il flagello insuperato dell'evoluzione. Si calcola che abbiano ucciso 52 dei 108 miliardi di nostri progenitori.
Cinque i plasmodi responsabili della malaria nell'uomo. Se il knowlesi, l'ovale e il malariae sono debilitanti ma poco mortali, il vivax uccide tra l'1% e il 5% degli infettati e il falciparum, tra il 25% e il 50%. La specie umana ha cercato di difendersi in tutti i modi da questi protozoi, anche con delle mutazioni genetiche, per alcuni versi invalidanti, per altri capaci di renderci parzialmente immuni: l'anemia falciforme, la negatività Duffy, la talassemia, la carenza di G6pd (nota come favismo) sono tentativi messi in atto dalla selezione naturale per cercare di dare risposta al plasmodio.
Le zanzare hanno accompagnato l'ascesa e la caduta di imperi, distrutto economie, favorito le deportazioni e lo schiavismo, superando i massacri di qualsiasi guerra e di qualsiasi altro predatore. Gli uomini hanno sempre subito il flagello di questi insetti. Nergal, il dio degli inferi babilonese, sembra proprio una zanzara e così Beelzebub, che per cananei e filistei è il signore degli insetti. Le zanzare compaiono nei geroglifici e nei testi medici indiani del 1500 a. C.. Winegard spiega come il diffondersi della malaria, con le sue lunghe febbri, abbia favorito la diffusione del Cristianesimo, che insegnava il dovere religioso dell'assistenza ai malati. E tutto il Medioevo si svolge sotto il segno della malaria. Con le caravelle di Colombo la malattia arriva in America, falciandone, assieme agli altri morbi europei, la popolazione. Le coltivazioni di tabacco e cotone innescano poi una richiesta crescente di schiavi africani - più resistenti al plasmodio - e circa 15 milioni di africani è deportata oltre oceano.
L'autore ripercorre poi la storia degli studi sulla malaria; con le prime scoperte di Ross e Grassi, la scoperta dell'efficacia del chinino, dell'atabrina, della clorochina e del Ddt. Si ricorda il programma mussoliniano di bonifica delle paludi pontine, già luogo mortifero, dove l'80% di chi vi dormiva una notte contraeva la malaria. Proprio queste paludi, riallagate dai nazisti per ricondurle al loro ruolo antico di barriera venefica, videro nel dopoguerra la prima sperimentazione dell'uso intensivo del Ddt. Nel 1945 in Italia si ebbero mezzo milione di morti per malaria, nel 1948, dopo il Ddt, nessuno.
Le zanzare hanno continuato tuttavia a farsi portatrici di malattie, adattandosi ai più moderni insetticidi. La febbre del Nilo occidentale, la Zika, la Dengue, la Chikungunya hanno fatto crescere importanti programmi di ricerca internazionale. Forse la soluzione definitiva contro le zanzare verrà dall'editing genetico. La Crispr permetterà di modificare il Dna dei maschi della specie, spiega Winegard. Ricambieremo alle zanzare tutto il male fatto con un paio di geni: altro che una ciabatta. Ma, viene da chiedersi, cosa succederà al Pianeta? In quale modo crescerà la popolazione e quali conseguenze avrà questo per la sostenibilità della vita? Non lo sappiamo, certo viene da sospettare che per i piani della natura le zanzare siano meno inutili di quanto crediamo.
Claudio Barchesi
titolo: Zanzare, il più micidiale predatore della storia dell'umanità
categoria: Saggi
autore/i: Winegard Timothy C.
editore: HarperCollins
pagine: 564
prezzo: € 22.00