Recensioni: Corpo

Non “cosa” ma “come” fanno

Copertina del libro Dalle lucertole all'uomo
di Marco Ferrazzoli

L’agentività è la flessibilità che guida gli organismi grazie al feedback e alla presa di decisioni individuale. È solo per un pregiudizio, quindi, se i primati e altri mammiferi sembrano più “intelligenti” di creature di scala inferiore, per esempio degli insetti, avverte lo psicologo Michael Tomasello in “Dalle lucertole all’uomo” (Raffaello Cortina)

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Tendiamo a pensare, per un pregiudizio quasi inevitabile, che la coscienza di un organismo sia legata al suo soma, alla struttura vertebrata, alle dimensioni. E che quindi esseri microscopici o minuscoli siano del tutto privi di coscienza, che rispondano in modo meccanico a comandi impressi loro da un "istinto" malinteso. In realtà, se i primati e altri mammiferi sembrano più “intelligenti” di creature di scala inferiore, per esempio degli insetti, “le radici di questa impressione non sono affatto chiare”, come avverte lo psicologo Michael Tomasello in “Dalle lucertole all’uomo” (Raffaello Cortina). Se guardiamo alla complessità del comportamento, infatti, “le formiche che costruiscono formicai, i ragni che tessono ragnatele e le api che comunicano la posizione del nettare alle compagne di alveare sono altrettanto complessi, se non di più”, rispetto a un primate o un mammifero.

“Non è una questione di complessità ma di controllo”, spiega l’autore. “Il comportamento delle formiche, dei ragni e delle api non sembra sotto il controllo dell’individuo, persino quando questi animali stanno eseguendo qualcosa di molto complesso”: il controllo ci sembra invece esercitato dalla specie, dal gruppo, dalla collettività. Trasferiamo probabilmente, ad animali molto diversi da noi, schemi culturali che fanno parte della psico-sociologia umana, come il riflesso condizionato o il condizionamento della massa sull’individuo. I primati e i mammiferi invece, anche quando stanno facendo qualcosa di relativamente semplice, “sembrano prendere decisioni attive e informate decisioni controllate perlomeno in qualche misura dall’individuo”.

L’autore sviluppa questo ragionamento distinguendo due concetti, quello della “biologia evoluta” e quello dell’“agentività (agency) individuale”. Un approccio psicologico e biologico che prevede, nel contesto delle capacità sviluppate in funzione del guadagno individuale e non, una libertà condizionata ma agìta, per l’appunto. L’approccio proposto è stimolante perché gli approcci al comportamento animale o umano “hanno sostanzialmente ignorato per le più varie ragioni l’agentività individuale”, riducendo ogni evoluzione a un meccanismo generale, che il singolo membro della specie si limiterebbe a subire. E invece, secondo Tomasello, gli esseri agentivi si distinguono non per una sostanza o entità, “bensì per un tipo speciale di organizzazione comportamentale”, basato “su un controllo retroattivo a feedback, con il quale l’individuo dirige il proprio comportamento verso degli obiettivi”.

Tale agentività non riguarda “cosa” gli organismi fanno – dalla costruzione dei formicai all’occultamento delle noci – ma “come” fanno. Questa “flessibilità comportamentale basata sul giudizio e sulla presa di decisioni individuale” è complessa e affascinante, “non implica necessariamente l’apprendimento”, tanto che “gli scimpanzè, per esempio, usano talora nuovi strumenti in modo flessibile sin dalla prima volta”, secondo l’autore, scaturirebbe invece “da un particolare tipo di organizzazione” definita come “agentiva”.

Titolo: Dalle lucertole all’uomo
Categoria: Saggi
Autore: Michael Tomasello
Editore: Raffaello Cortina
Pagine: 215
Prezzo: 20,00

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