La contestazione giovanile, si saldò con altri movimenti di rinnovamento sociale e culturale. “Conseguenza del fermento del '68 è in qualche modo anche la Legge Basaglia del 1978, che portò all'abolizione dei manicomi. Ma lo sono anche le politiche sociali sulle pari opportunità”, prosegue il ricercatore. “Il '68 non fu, insomma, un evento passeggero ma l'avvio di nuove pratiche istituzionali”.
Il movimento studentesco fu caratterizzato da forti contraddizioni. “Basti pensare alla deriva violenta anti-capitalistica, che portò alcuni degli attivisti alla scelta della lotta armata, sfociata nella stagione del terrorismo alla fine degli anni '70”, continua Landri. "In conclusione, si può dire che il '68 è stato un laboratorio di trasformazione sociale. Se il desiderio di cambiare radicalmente il mondo è fallito, è incontestabile che il '68 abbia avviato un processo di mutamento profondo della cultura contemporanea, favorendo il cambiamento delle istituzioni”.
Fonte: Paolo Landri, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali, Penta di Fisciano, tel. 089/891850 , email paolo.landri@irpps.cnr.it -