'Train the brain’ è un programma sperimentale di arricchimento ambientale, fisico, cognitivo e socio-sensoriale che intende affermarsi come contromisura non-farmacologica per combattere la malattia. “Il cervello dell’anziano sano, o nelle prime fasi della malattia, mantiene una sua plasticità, con capacità di riadattamento che possono essere facilitate da un esercizio fisico regolare, da stimoli sociali e sensoriali piacevoli quali ascoltare musica o ballare con gli amici, e tenendo la mente attiva”, spiega Eugenio Picano, direttore dell’Ifc-Cnr e responsabile del progetto.
Se la persona anziana vive circondata da stimoli positivi e gradevoli il suo declino cognitivo verrà rallentato. “La perfusione cerebrale e la funzione vascolare sono a loro volta migliorate. I benefici dell’arricchimento ambientale si registrano tuttavia solo a lungo termine: servono mesi per produrre effetti apprezzabili e tecnologie sofisticate per documentarli”, osserva Picano.
Lo studio su 500 pazienti ha preso il via nel marzo 2012 e si è concluso a gennaio. Tra questi, 118 con lieve declino cognitivo sono stati seguiti combinando il trattamento standard e la terapia di arricchimento ambientale. “I pazienti possono seguire gratuitamente una terapia integrata e combinata con l’aiuto di fisioterapisti, psicologi, musicoterapeuti e cardiologi. La loro partecipazione è un atto di consapevolezza e generosità sociale i cui benefici ricadranno su tutta la comunità”, conclude Picano.
I dati preliminari saranno presentati il 4 aprile prossimo a Pisa. Per i risultati definitivi bisognerà aspettare fine agosto.
Fonte: Eugenio Picano, Istituto di fisiologia clinica, Pisa, tel. 50/3152398 , email picano@ifc.cnr.it -