La nutraceutica per la sindrome di Down
L'utilizzo combinato di due molecole naturali, testato per la prima volta in un soggetto di 10 anni, sarebbe in grado di ripristinare alcune funzionalità alterate dalla sindrome, senza provocare effetti collaterali. Lo dimostra uno studio pilota dell'Ibbe-Cnr pubblicato su 'Clinical Nutrition'
Attraverso uno studio pilota condotto da un gruppo di ricerca dell’Istituto di biomembrane e bioenergetica (Ibbe) del Cnr di Bari sono stati somministrati a un bambino di dieci anni affetto da sindrome di Down due nutraceutici: l’epigallocatechina-3-gallato (Egcg) estratta dal tè verde e acidi grassi omega-3 di origine marina. I risultati ottenuti, già dopo un mese di trattamento, mostrano che queste due molecole naturali sono in grado di normalizzare la funzionalità mitocondriale, che nelle persone Down risulta alterata. Lo studio pilota è stato pubblicato su 'Clinical Nutrition’.
“Studi precedenti avevano già dimostrato che l’olio di pesce, ricco di omega-3, aumenta l’efficacia e la biodisponibilità dell’Egcg, composto contenuto nel tè verde che ha dato risultati promettenti nel miglioramento delle capacità cognitive di soggetti Down adulti”, spiega Rosa Anna Vacca, ricercatrice dell’Ibbe-Cnr, madre del bambino e coordinatrice del lavoro. “Da qui è nata l’idea di somministrare questi due nutraceutici, assieme e in età pediatrica, per un possibile intervento precoce con approccio nutrizionale. Poiché la maggior parte degli integratori sono disponibili in commercio in capsule, difficili da ingerire per i bambini, i due composti sono stati somministrati sotto forma di emulsione, ogni giorno, per sei mesi, a un dosaggio già testato sull’uomo”.
Il bimbo è stato monitorato prima e durante il trattamento, mediante valutazione biochimica e psicometrica, secondo le linee guida indicate per la sindrome e analizzando alcuni parametri di funzionalità mitocondriale su cellule del sangue. “Già dopo un mese di trattamento la funzionalità mitocondriale risultava ripristinata e mantenuta nel tempo, senza alcuna alterazione dei marcatori della funzionalità epatica e del profilo lipidico”, continua la ricercatrice. “In più, si è osservato un miglioramento del profilo tiroideo del piccolo, affetto da ipotiroidismo subclinico. La valutazione neuropsicologica, effettuata mediante test di attenzione uditiva ed esami verbali, ha inoltre evidenziato un significativo miglioramento nella capacità di concentrazione”.
“Già in un precedente studio 'in vitro' su cellule di pazienti affetti da sindrome di Down avevamo dimostrato l’efficacia del Egcg nel contrastare lo stress ossidativo e il deficit di energia”, aggiunge Daniela Valenti dell’Ibbe-Cnr, coautrice del lavoro. “I risultati di questo studio aggiungono la dimostrazione diretta della presenza di specifiche disfunzioni mitocondriali, per la prima volta misurate in un bambino Down, e il loro ritorno a valori normali dopo l’utilizzo dei due integratori”.
Come sottolineato in un commento all’articolo pubblicato nella stessa rivista, i dati di questo 'case study' potranno fungere da supporto per uno studio clinico più ampio, che confermi i risultati ottenuti ed esplori la potenziale interazione tra Egcg e omega-3. A questo si aggiunge il vantaggio che deriva dalla facile reperibilità in commercio e dai costi contenuti dei due integratori naturali. “Questo studio, opportunamente validato, potrà essere esteso anche ad altre patologie caratterizzate da disabilità intellettiva associata a disfunzioni mitocondriali e stress ossidativo”, conclude Rosa Anna Vacca.
Per saperne di più: Clinical Nutrition (2015) 34:783-4. ‘Green Tea EGCG plus fish omega-3 dietary supplements rescue mitochondrial dysfunctions and are safe in a Down’s syndrome child”, Vacca R.A. and Valenti D. -