Televisione

Il polpo è il miglior amico di un uomo

Una scena del film
di Rita Bugliosi

Gli spettacolari fondali delle acque atlantiche che bagnano Città del Capo fanno da sfondo a una singolare amicizia: quella tra un uomo e una femmina di questo intelligente e curioso mollusco. L'intenso e particolare legame è narrato nel film “Il mio amico in fondo al mare”, che ha per protagonista il documentarista Craig Foster. L'opera, disponibile su Netflix, ha conquistato l'Oscar 2021 come miglior documentario

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Il documentario “Il mio amico in fondo al mare” (My octopus teacher), disponibile su Netflix, racconta dell'insolita amicizia tra un uomo e un polpo. Protagonista dell'incredibile vicenda è il documentarista Craig Foster che, stanco del proprio lavoro e in crisi per le tensioni che vive in famiglia, decide di concedersi una pausa e di dedicarsi all'attività che da ragazzo lo faceva stare bene: le immersioni subacquee. E torna a praticarle dove le effettuava da giovane: nelle acque dell'oceano Atlantico che bagnano le coste del Sudafrica, al largo di Città del Capo.

Nei fondali dove si immerge, Foster  incontra un esemplare femmina di polpo e, incuriosito, inizia a osservarlo con attenzione. Pian piano l'animale si abitua alla presenza dell'uomo e lo lascia avvicinare, arrivando ad allungare verso di lui i suoi tentacoli per “conoscere”  meglio quell'inconsueto visitatore, fino addirittura ad accoccolarsi sul suo petto.

La vicinanza con il mollusco stimola la curiosità del film maker e lo porta ad avere una sorta di simbiosi con il cefalopode; e la sua confidenza ed empatia con il mollusco crescono sempre più a seguito degli incontri giornalieri, che durano per un anno e gli fanno scoprire le abitudini, le strategie di caccia e le modalità alle quali ricorre per sfuggire ai predatori, soprattutto gli squali. Per essergli più vicino stabilisce, così, di immergersi senza muta, malgrado le acque gelide, e di scendere con una telecamera per riprendere la propria interazione con l'animale. Come racconta egli stesso, immergersi e cercare il polpo “era diventata una specie di ossessione. Volevo andare a trovarlo ogni singolo giorno per vedere come stava, non vedevo l'ora di tornare in acqua”.

E quella pratica quotidiana influisce profondamente su Foster, e lo porta a riflettere: “Mi sono innamorato di quella piovra e del mondo naturale che lei ha rappresentato e che mi ha profondamente cambiato”. E lo ha reso parte di quella realtà marina, non un estraneo: “Lei mi ha fatto capire quanto sia preziosa la natura. Quando entri in acqua vivi un'esperienza liberatoria, tutte le preoccupazioni, i problemi e i drammi della vita svaniscono. Cominci a prenderti cura di tutti gli animali, anche quelli più piccoli. Capisci che ogni singola creatura conta, percepisci la vulnerabilità di quelle vite selvagge. E anche quanto la nostra esistenza sia precaria su questo mondo”.

Il film, che ha conquistato l'Oscar come miglior documentario 2021, propone immagini suggestive e riprese mozzafiato, che affascinano e seducono lo spettatore, “immergendolo” in una scenografia incantevole.

La scheda

Titolo:  Il mio amico in fondo al mare

Regia: Pippa Ehrlich, James Reed

Cast: Craig Foster

Info:  https://www.netflix.com/

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