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La storia del profumo parte da Cipro

Profumi di Cipro
di Sandra Fiore

Il ruolo dell’isola nella storia del profumo è illustrato in un volume di Maria Rosaria Belgiorno, archeologa dell'Itabc-Cnr, alla quale si deve la scoperta della più antica fabbrica di essenze nel Mediterraneo, risalente a 2.000 anni fa. Dalle testimonianze cipriote alle nuances dei profumieri Eugene Rimmel e Pierre Coty tra Otto e Novecento, alla famosa cipria, l’opera offre un excursus sul mito della bellezza che il mondo occidentale identificò con Venere

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L'intrigante scoperta a Pyrgos nell’Isola di Cipro di officine di profumo e cosmetici del 2000 a.C. porta indietro di secoli la produzione di questa proverbiale fragranza legata al mito di Venere. Da questa premessa prende le mosse 'Il profumo di Cipro’, edito da Gangemi, di Maria Rosaria Belgiorno, archeologa dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr e coordinatrice della missione che ha portato alla luce, a partire dal 2003, la più antica officina cosmetica, situata in un complesso industriale risalente al II millennio a.C.. Le strutture emerse appartengono a laboratori e botteghe artigiane che producevano anche farmaci, bronzi, tessuti e vino. Molte di queste attività si basavano sull’utilizzo di olio d’oliva estratto in grande quantità da un frantoio e distribuito in enormi giare.

Il volume è un percorso di ricerca attraverso dati storici, archeologici e scientifici su questo profumo dall’antichità all’epoca contemporanea, quando il nome dell’isola, si legge, “fu scelto come antonomasia di una specifica famiglia olfattiva da François Coty nel 1917. Il grande profumiere, oltre a dividere la nuance di base delle dieci famiglie dei profumi, che rappresentano gli standard sui quali si identificano e classificano tutti quelli del mondo, lanciò sul mercato europeo Chypre de Coty, prodotto a livello industriale”. Precedentemente, a legare l’isola alla storia del profumi sono i flaconi di Nimes datati 1840: Eugene Rimmel aveva inventato un Chypre per Caterina di Russia nel 1880 .

E come non ricordare la ‘cipria’, il cosmetico sopravvissuto al crollo dell'Impero romano, presente sul mercato come ‘pulveri Ciprii’ fin dall'alto Medio Evo.

Il libro si sviluppa attraverso 11 capitoli che guidano il lettore in 8 campi di indagine: le evidenze archeologiche cipriote, frutto degli scavi diretti dall’autrice; il contributo dell’archeometria alla conoscenza del paleoambiente botanico con particolare attenzione ai resti delle essenze; la sperimentazione tesa alla riproduzione di episodi di metallurgia; l’utilizzo di olio di oliva per la fusione dei metalli e come base per i profumi; l’analisi di testi antichi legati alla storia di Cipro e all’uso del profumo nel Meditarraneo antico; l’indagine sulle tecniche distillatorie; l’uso delle resine e delle fragranze sin dalla preistoria.

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