Saggi

La nanoscienza entra in classe

di Maddalena Scandola

Il volume 'Alla scoperta della nanotecnologie' porta le leggi del nanomondo sui banchi di scuola, puntando sull'apprendimento attivo, basato su domande, osservazioni ed esperimenti

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Dai laboratori di ricerca ai laboratori scolastici, le nanoscienze entrano in classe. 'Alla scoperta della nanotecnologie', scritto da Guido Goldoni e Valentina De Renzi, entrambi del dipartimento di Fisica, informatica e matematica (Fim), dell'Università di Modena e Reggio Emilia e dell'Istituto nanoscienze (Nano) del Cnr, insieme con Annamaria Lisotti, insegnate di scuola superiore di Pavullo, è il primo libro in Italia che si propone di introdurre le nanoscienze nei curricula della scuole superiori. A renderlo possibile un progetto didattico innovativo che propone esperimenti con nanoparticelle d'oro, metalli a memoria di forma, biglie liquide e un approccio 'mani in pasta'.

Il libro introduce le idee chiave delle nanoscienze con un percorso diviso in quattro sezioni che tratta i temi di maggiore attualità della ricerca e le applicazioni, da quelle più in vista alle più lontane: dalle nanoparticelle usate in medicina ai materiali 'intelligenti' utilizzati nella robotica. In parallelo, il testo suggerisce semplici esperimenti da realizzare nei laboratori scolastici o da seguire grazie a video presenti sul sito dell'editore.

Prendendo spunto dal fenomeno dei metalli a memoria di forma, che 'ricordano' la forma originaria quando sono scaldati a una data temperatura, il libro propone, ad esempio, di studiare in laboratorio la lega di nitinolo, sottoposta a variazioni di temperatura e stress meccanico, guidando lo studente a comprendere che le proprietà macroscopiche di un materiale - elasticità, resistenza elettrica, trasmissione del suono - nascono in realtà alla scala dei nanometri.

Parlando del nano-attrito che permette al geco di sfidare la gravità e all'uomo di progettare guanti da 'spider-man', il volume invita, inoltre, a studiare lo spettacolare 'effetto loto', esibito dalle superfici superidrofobiche, con un esperimento simile a un'insolita gara di biglie liquide: gocce d'acqua ricoperte di polvere da far scivolare su materiali diversi (carta, alluminio, vetro...), che gli studenti possono riprendere e poi analizzare con la fotocamera di uno smartphone, diventano l’occasione per parlare della nuova gerarchia di forze che si registra alla scala dei nanometri, dove la gravità non è più dominante e tutti i fenomeni di superficie risultano esaltati.

Ma perché parlare di nanotecnologie a scuola? "Grazie al legame con la tecnologia, che sempre affascina i ragazzi, le nanoscienze sono un terreno ideale per introdurre la fisica moderna già nei primi anni delle scuole superiori con un approccio laboratoriale e intrinsecamente interdisciplinare", commenta uno degli autori, Goldoni. "Vi è poi la necessità di stimolare la consapevolezza degli studenti riguardo a una tecnologia che avrà un ruolo sempre più pervasivo nelle nostre vite e, non ultimo, il tema dell’orientamento professionale verso settori di sicuro sviluppo nel mercato del lavoro: si è calcolato di recente che entro il 2020 saranno 6 milioni in tutto il mondo i lavoratori coinvolti".

Il libro è parte di un progetto più ampio, 'Nanolab’, ideato dal Fim in collaborazione con Nano-Cnr di Modena, che si compone di: una scuola estiva sulle nanoscienze dedicata agli insegnati; una serie di seminari di aggiornamento; un sito web completo di descrizioni dei materiali e videoregistrazioni degli esperimenti; un kit di materiali adatti a organizzare le esperienze in un normale laboratorio scolastico. Obiettivo dell'iniziativa è offrire agli insegnati una modalità operativa per parlare di scienza.

"Gli insegnanti hanno un ruolo chiave", aggiunge Lisotti, che dopo tre anni dedicati a realizzare Nanolab è tornata a insegnare a scuola, "Con il progetto invitiamo i docenti ad acquisire conoscenze aggiornate sugli ultimi sviluppi della ricerca, ma anche nuove competenze metodologiche per favorire un approccio sperimentale e 'inquiry-based’, ovvero basato sull’investigazione dei problemi. La collaborazione affiatata tra scienziati e insegnanti è il tratto unico e innovativo di tutto il progetto e si ritrova anche nel libro. Parlare di nanoscienze a scuola è infatti una novità non soltanto per la comunicazione dei contenuti, ma anche di tipo pedagogico e motivazionale".

 

Maddalena Scandola

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titolo: Alla scoperta delle nanotecnologie
categoria: Saggi
autore/i: De Renzi Valentina, Goldoni Guido , Lisotti Anna Maria
editore: Zanichelli
pagine: 136
prezzo: € 10.97

  

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