Vita Cnr

Comprare davvero a scatola chiusa

Laser
di Maria Teresa Orlando

Cibi confezionati sempre più sicuri grazie a Safetypack, il progetto per la sicurezza alimentare coordinato dall'Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr che ha come obiettivo la realizzazione di un sensore laser in grado di monitorare la quantità di ossigeno presente all'interno del packaging ancora sigillato

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Fare la spesa non è cosa semplice. Orientarsi nel mondo dei surgelati o dell’infinita quantità di cibi confezionati richiede molta attenzione nella scelta del prodotto giusto. Così capita che, toccando la confezione, cerchiamo di capire se sia integra, spiamo eventuali rigonfiamenti, controlliamo tappi e tenuta del vuoto: e solo allora, forse ancora con qualche sospetto, decidiamo se mettere il prodotto nel carrello. Ma siamo veramente in grado di capire se il prodotto scelto sia stato conservato correttamente e se la confezione abbia mantenuto inalterate le proprietà organolettiche del cibo, ovvero le sue caratteristiche fisiche e chimiche?

La risposta è ora attesa dal progetto Safetypack (Innovative non-intrusive laser gas sensors -on food production for real time quality/safety in-line control of food packaging and bottling systems), co-finanziato dall’Unione Europea e coordinato dal Cnr-Istituto di fotonica e nanotecnologie (Irn). Lo scopo della ricerca è mettere a punto una tecnologia laser in grado di monitorare l’atmosfera interna alle confezioni alimentari e controllarne l’integrità sul 100% della produzione e non più a campione.

“L’idea è quella di un sensore laser che, senza contatto diretto, ci dirà tutto sulla quantità di ossigeno presente all’interno di un 'packaging' alimentare ancora sigillato, in grado di ricavare misure sia su contenitori opachi che trasparenti e su diverse tipologie di confezioni: vaschette, sacchetti, contenitori, bottiglie” spiega Luca Poletto, ricercatore dell’Ifn-Cnr di Padova. “E’ un sistema che troverà applicazione nella produzione industriale in linea. Stiamo infatti sviluppando sistemi modulari, basati sull’utilizzo di spettroscopia laser, su due impianti pilota, attivi rispettivamente nella produzione di mozzarelle per pizza e tortillas”.

Il sensore consiste in una testa laser, nella foto rappresentata dal blocco giallo, e in un rivelatore di radiazione, rappresentato dal blocco grigio. Il campione da analizzare viene posizionato tra il laser ed il rivelatore e la misura viene effettuata in pochi secondi. Due ventose di aspirazioni provvedono a mantenere il sacchetto in posizione.

Il progetto è partito a novembre 2013 e avrà durata triennale. Vi partecipano partner industriali e di ricerca, in particolare tre ditte attive nella realizzazione di strumentazione utilizzante tecniche di spettroscopia laser Lpro-Gas sensing (Italia), Gasporox (Lund, Svezia) e Norsk Elektro Optikk (Norvegia). Tra gli altri soggetti coinvolti l’Università di Lund (Svezia), l’Istituto tecnologico danese Ft System Latteria Soligo e Santa Maria (Svezia), Marel (Islanda).

Maria Teresa Orlando

Fonte: Luca Poletto, Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr, Padova, tel. 049/9817786 , email luca.poletto@ifn.cnr.it -

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