Saggi

Cern: 'dietro le quinte' della scoperta

Maiani
di Viola Rita

Tra entusiasmi, difficoltà, successi e speranze la storia del più grande centro di ricerca europeo, vissuta e raccontata dall'ex direttore Luciano Maiani. Oltre agli acceleratori e al bosone di Higgs, un gruppo umano unito dalla passione per la scienza

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L'impresa scientifica del secolo e l'avventura umana che la accompagna sono raccontate nella 'biografia' del Cern, 'A caccia del bosone di Higgs', scritto da Luciano Maiani, ex direttore del Centro europeo di ricerca nucleare di Ginevra ed ex presidente del Cnr, in collaborazione con Romeo Bassoli, direttore dell'Ufficio comunicazione dell'Istituto nazionale di fisica nucleare.

Il volume prima di tutto ricorda le emozioni, le scelte, l'organizzazione e la collaborazione che costituiscono la trama invisibile di uno degli esperimenti più imponenti al mondo. L'umanità della scienza prende forza nelle parole di Maiani, il fisico teorico ripercorre la storia del Cern, da lui vissuta in prima linea, dall'atto del 'concepimento' del primo laboratorio alla creazione del Large Hadron Collider, fino alla scoperta del bosone di Higgs.

Il Centro nasce in piena guerra fredda a Ginevra, città scelta tra quelle candidate dopo il rifiuto di Como. L'Italia mantiene però un ruolo importante come paese membro contribuente. La prima scoperta cruciale riguarda gli 'eventi da correnti neutre', che hanno permesso di approfondire l'interazione debole, una delle quattro interazioni fondamentali esistenti in natura.

Tra gli acceleratori in attività al Cern, l'Isr (Intersecting Storage Ring), in funzione dal 1971 al 1984, il primo collisore di particelle al mondo seguito poi da Spps (Super Proton-Antiproton Synchrotron), per la cui realizzazione Carlo Rubbia e Simon Van der Meer hanno vinto il premio Nobel per la fisica nel 1984. L'Spps ha permesso la scoperta dei bosoni carichi W e del bosone neutro Z0 ed è stato il diretto precursore del Large Hadron Collider (Lhc), il gigantesco collisore di adroni tuttora in funzione.

Il vero predecessore di Lhc è però Lep (Large Electron-Positron Collider), collisore di elettroni e positroni, in funzione fino al 2000 e costruito in un tunnel di 27 chilometri di circonferenza, che sarà poi lo stesso utilizzato per il successore. La realizzazione del Large Hadron Collider è stata ponderata a lungo, proprio perché ha comportato l'eliminazione del Lep, arrivato al massimo delle sue potenzialità senza aver trovato il bosone. Luciano Maiani, allora direttore del Cern, dovette affrontare le pressioni dei media e di molti colleghi, propensi a prolungare la carriera della struttura.

Le difficoltà sono proseguite durante la costruzione, ma non hanno impedito la partenza e il pieno successo del Collider, costituito da quattro maxi-esperimenti - Atlas, Cms, Alice e Lhcb - e da una rete computazionale, la Grid, che diffonde su scala mondiale i dati acquisiti.

L'Lhc aumenta gradualmente la sua 'luminosità', fino a riconoscere con ottima probabilità il bosone di Higgs, scoperta comunicata il 4 luglio scorso a una platea commossa. A testimonianza che le conquiste, in fisica come nella vita, sono fatte di grandi emozioni, oltre che di impegno.

Viola Rita

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titolo: A caccia del bosone di Higgs
categoria: Saggi
autore/i: Maiani Luciano Bassoli Romeo
editore: Mondadori
pagine: 198
prezzo: € 17.00

  

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