L'Italia è il primo produttore di medicinali nell'Unione Europea davanti alla Germania, con un valore generato di 31,2 miliardi di euro e un export di circa 25 miliardi, con ricadute importanti in termini di investimenti e studi clinici, sinergie con l'indotto e le università, occupazione soprattutto giovanile. Come risulta da una ricerca Badenoch&Clark e JobPricing il settore farmaceutico, dopo banche e finanziarie, è quello che assicura le migliori retribuzioni. “Credo che l'importanza di un settore e la sua vitalità dipendano anche da come vengono valutate le risorse umane”, afferma Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. “Pagare adeguatamente il lavoro delle persone non è solo giusto, ma è necessario per avere dipendenti che fanno squadra e lavorano bene". Il 90% dei lavoratori del settore è diplomato o laureato, l'occupazione giovanile è passata dal 3% al 10% del totale dell'economia (dati Inps), con 6.000 assunzioni ogni anno nell'ultimo triennio. L'industria farmaceutica è al terzo posto in Italia tra i settori manifatturieri per investimenti in ricerca e sviluppo, con una crescita del 22% negli ultimi 5 anni (300 milioni di euro in più) e una presenza concentrata principalmente in Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Veneto.