Vita Cnr

Comunicare la scienza premia

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di Francesca Gorini

L’Associazione italiana del libro ha bandito, con il patrocinio del Cnr, il primo Premio nazionale di divulgazione scientifica, un’iniziativa che si pone l’obiettivo di superare i confini tra le diverse discipline verso un concetto più esteso di conoscenza. Ampia la partecipazione da tutta Italia, con 378 opere in gara e oltre 700 autori coinvolti
 

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Nato con l’obiettivo di contribuire a divulgare la ricerca oltre i confini della cultura accademico-scientifica, il Premio nazionale di divulgazione scientifica bandito dall’Associazione italiana del libro (Ail), con il patrocinio del Cnr, ha ottenuto ottimi risultati in termini di partecipazione. 378 le opere complessivamente in gara tra libri e pubblicazioni, per un totale di 739 autori coinvolti. Un’analisi più approfondita mostra una partecipazione femminile del 35%, mentre il 16% dei partecipanti ha meno di 35 anni.   

“La maggior parte dei libri in gara afferisce al settore delle scienze umanistiche, sociali e della formazione (38%), seguiti da scienze del territorio e dell’ambiente (22%), matematiche, fisiche e naturali (18%)”, afferma Giancarlo Dosi, presidente dell’Ail. “Gli altri volumi appartengono all’ambito delle scienze della salute e di quelle giuridico-economiche, uno spettro molto ampio, che va verso il superamento dei confini tradizionali tra discipline”.

Di livello la qualità dei contributi proposti, in molti casi in grado di unire l’attualità scientifica a un approccio coinvolgente e originale. “Nel complesso sono opere molto variegate e composite, che lasciano intravedere buone potenzialità di mercato per il settore della divulgazione scientifica, che non ha ancora trovato nel nostro Paese la sua giusta dimensione e le migliori opportunità di valorizzazione”, aggiunge Dosi. “Speriamo che il Premio possa costituire uno stimolo in questa direzione, anche per autori ed editori che non si sono ancora misurati su questo terreno”.

Molte le case editrici che hanno partecipato al concorso. Tra gli oltre 170 soggetti sono rappresentati nomi storici e marchi più recenti, compresi quelli a maggiore vocazione universitaria e scientifica. Altro dato significativo, la presenza di esperienze di self publishing – numerose in un settore che spesso fatica a relazionarsi con il mondo editoriale - e di articoli giornalistici apparsi su quotidiani e riviste.

Al di là dell’esito finale, l’iniziativa tende a sensibilizzare soprattutto università e mondo della ricerca verso una nuova missione: favorire il dialogo e il confronto con la società, contribuendo a creare nel Paese una cultura dell’innovazione e del sapere maggiormente diffusa.

Fonte: Giancarlo Dosi , Associazione italiana del libro, email info@associazioneitalianadellibro.com