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Matematica al servizio del management

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di Francesca Gorini

Il progetto 'IQmulus', a cui partecipa l'Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche del Cnr di Genova, permette di analizzare e organizzare grosse quantità di dati geospaziali e di ottenere modelli utili a un'efficace gestione del territorio

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Orientarsi nell'enorme quantità di dati geospaziali oggi disponibili e mettere a punto modelli previsionali di supporto a una gestione ottimale del territorio. È l'obiettivo di 'IQmulus', progetto europeo avviato lo scorso novembre nell'ambito del VII Programma quadro e partecipato tra gli altri dall'Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche (Imati) del Cnr di Genova.

"Le moderne tecniche di acquisizione di dati territoriali, dai satelliti alle tecnologie Lidar, fino ai sistemi di 'mobile mapping', consentono oggi la raccolta di una quantità elevata di informazioni relative all'ambiente, un traguardo inimmaginabile fino a qualche anno fa", spiega la responsabile del progetto per l'Imati-Cnr Michela Spagnuolo. "Il nostro studio parte da questa constatazione: come rendere efficace questa mole di informazioni, che spesso arriva in forma disaggregata, a chi è quotidianamente impegnato con la gestione del territorio?".

La risposta è una sofisticata piattaforma informatica che, grazie a particolari algoritmi 'semantici', è in grado di estrarre da dati digitali di tipo tridimensionale - tipicamente immagini e rilevazioni laser - una serie di informazioni utili a migliorare l'efficacia dei modelli previsionali, ad esempio per la gestione ambientale. Un sistema, cioè, in grado di analizzare e condividere informazioni rilevanti per il monitoraggio del territorio, metterle in relazione tra loro e fornire così un supporto agli amministratori tanto negli ordinari processi decisionali quanto nelle situazioni di emergenza.

"Il contributo dell'Imati-Cnr al progetto consiste nella messa a punto di questa innovativa metodologia per l'analisi e l'organizzazione delle informazioni, che potenzialmente trova applicazione in moltissimi ambiti", continua la ricercatrice.

I primi test della piattaforma riguarderanno sia l'ambiente marino, con scenari di ingegneria oceanica e costiera per la progettazione di centrali eoliche o piattaforme petrolifere, sia quello terrestre, in particolare per il monitoraggio di frane e alluvioni. "Quest'ultimo è un problema particolarmente sentito in Italia e soprattutto in Liguria, regione che negli ultimi anni è stata al centro di eventi meteorologici di portata eccezionale", conclude Spagnuolo. "Riuscire a mettere in rete e a rendere disponibili in tempo reale i dati raccolti da diversi enti sul monitoraggio di rivi e terrazzamenti può diventare strategico per le amministrazioni che si trovano, ad esempio, nella necessità di decidere il grado di allerta meteo".

Il progetto 'IQmulus' ha una durata di quattro anni e riunisce partner da Italia, Germania, Francia, Ungheria, Inghilterra, Olanda e Norvegia.

Fonte: Michela Spagnuolo, Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche, Genova, tel. 010/6475677 , email michela.spagnuolo@ge.imati.cnr.it