Si è tenuta a Marrakech (Marocco), lo scorso gennaio, la conferenza finale del progetto 'Mediterranean Innovation and Research Coordination Action' (Mira), cofinanziato nell'ambito del settimo Programma quadro di ricerca dell'Unione Europea, cui hanno partecipato 31 partner tra enti di ricerca e ministeri dell'area euro-mediterranea.
Varie le tematiche affrontate nel convegno: lo sviluppo di azioni volte a favorire la cooperazione di ricerca tra i paesi del Mediterraneo, il supporto al dialogo politico istituzionale, l'identificazione di priorità tematiche da veicolare alla Commissione europea e la ricognizione dei principali ostacoli a un'efficace collaborazione tra mondo della ricerca e impresa. 'Dalla ricerca all'innovazione mediante un partenariato condiviso' è stato il leitmotiv dell'incontro, organizzato da Abdelilah Afifi del ministero dell'Università e della ricerca del Marocco, deputy leader del progetto.
Il Cnr ha partecipato a 'Mira' attraverso l'Ufficio attività e relazioni con le istituzioni europee (Arie). "In qualità di Wp leader siamo diventati il punto di riferimento dei 'National Contact Point' istituiti dai ministeri dei paesi partner, che si rivolgono all'Ufficio per cementare partnership, sviluppare nuovi network e creare sinergie", afferma Antonella Guidi di Cnr-Arie.
"Avremmo potuto fare di più, ad esempio non siamo riusciti nell'intento di integrare pienamente Libia e Siria", commenta il coordinatore di 'Mira' Rafael Rodriguez (del Csic spagnolo). "Tuttavia nonostante le vicende politiche che hanno riguardato la Tunisia e le ripercussioni della primavera araba, anche in campo scientifico possiamo dire di aver conseguito risultati ragguardevoli. Ci auguriamo che 'Mira' possa traghettare la cooperazione euro-mediterranea verso Horizon 2020".
Risultati emersi, spunti di riflessione, analisi e i contributi degli esperti di cooperazione coinvolti nel progetto saranno pubblicati in un libro disponibile anche in formato digitale. "Sono orgogliosa di aver partecipato a questo convegno e ringrazio la Commissione per aver creduto in tale partenariato e reso possibile il suo prosieguo fino a oggi", sono state le parole conclusive di Elisabeth Lipiathou, capo unità dei Neighbouring Countries, Africa and Gulf, della Dg 'Ricerca e innovazione' della Commissione europea.
Fonte: Antonella Guidi, Ufficio attività e relazioni con istituzioni europee, tel. 06/49932359 , email antonella.guidi@cnr.it