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E' noto che ciascuno stimolo di tipo sensoriale (visivo, uditivo o sensoriale-motorio) implica l'attivazione di specifici circuiti nervosi caratterizzati da proprietà spaziali variabili nel tempo, che a loro volta daranno differenti 'risposte' morfologiche ed elettrofisiologiche misurabili tramite elettro o magneto-encefalografia (Eeg, Meg). Oggi, uno studio finanziato dalla Fondazione italiana sclerosi multipla e coordinato dal Cnr ha permesso, tramite questa tecnica, di analizzare la funzionalità delle connessioni neuronali tra le regioni cerebrali coinvolte nel controllo sensorio-motorio in persone con sclerosi multipla recidivante remittente (Smrr) che presentavano lievi disabilità e assenza di disturbi sensoriali.
La ricerca, coordinata da Franca Tecchio (Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr di Roma, Ospedale Fatebenefratelli di Roma), ha analizzato in particolare, tramite risonanza magnetica, le connessioni nervose delle aree sensorie e motorie in relazione ai cambiamenti del volume della regione cerebrale del talamo, evidenziando il ruolo di quest'ultimo nello sviluppo della patologia.
Lo studio ha coinvolto 21 persone affette da Smrr e 21 controlli 'sani. Dopo un semplice stimolo sensoriale al braccio, utilizzando la tecnica di imaging funzionale della magnetoencefalografia (tecnica che si basa sulla misurazione dei campi magnetici prodotti dall'attività elettrica cerebrale), sono state valutate le caratteristiche delle aree cerebrali sensoriali e motorie attraverso la morfologia dei campi magnetici evocati somatosensoriali (Sef): "L'esame morfologico della dinamica dei campi magnetici ha permesso di analizzare i potenziali effetti della malattia sulla comunicazione tra regioni cerebrali dedicate al controllo del movimento della mano", afferma Franca Tecchio. "Nelle persone affette da sclerosi multipla la morfologia di tali campi è risultata distorta, indicando un'alterazione della funzionalità dei circuiti nervosi primari somatosensoriali. Inoltre, le analisi hanno evidenziato che lo sbilanciamento del reclutamento dinamico delle aree sensoriale e motoria era correlata con una riduzione del volume del talamo nell'emisfero sinistro".
Questi risultati supportano il modello della sclerosi multipla come una sindrome da disconnessione neuronale, con una maggiore suscettibilità al danno di regioni cerebrali di network altamente specializzate.
Fonte: Franca Tecchio, LET'S Laboratory of Electrophysiology for Translational neuroScience - Unità MEG - Ospedale Fatebenefratelli, tel. 06/6837382 , email franca.tecchio@istc.cnr.it -